18 Settembre 2025 23:21
Naspi, chi paga? I soldi della NASpI li paga la Banca d’Italia per conto dell’INPS
La disoccupazione è un tema centrale per molti lavoratori. In Italia, uno strumento di sostegno fondamentale è la NASpI. Una domanda che spesso circola è la seguente: i soldi della NASpI li paga la Banca d’Italia per conto dell’INPS?
La risposta è sì. Ma per capire bene come funziona questo meccanismo, è utile chiarire i passaggi principali e le responsabilità dei vari enti.
Cos’è la NASpI
La NASpI (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un’indennità mensile destinata a chi ha perso involontariamente il lavoro.
L’obiettivo è garantire un sostegno economico temporaneo al lavoratore mentre cerca una nuova occupazione.
Viene riconosciuta solo a chi ha determinati requisiti contributivi e lavorativi. Inoltre, è necessario presentare domanda direttamente all’INPS.
Il ruolo dell’INPS
L’INPS è l’ente che gestisce la NASpI. È l’istituto pubblico che riceve le domande, calcola l’importo spettante e verifica i requisiti dei lavoratori.
Tuttavia, l’INPS non eroga materialmente i soldi. Qui entra in gioco la Banca d’Italia.
I soldi della NASpI li paga la Banca d’Italia per conto dell’INPS
Questa frase è corretta: i soldi della NASpI li paga la Banca d’Italia per conto dell’INPS.
In pratica, l’INPS autorizza i pagamenti, ma l’operazione di accredito viene eseguita tramite la Banca d’Italia.
La Banca d’Italia agisce come tesoriere dello Stato. Significa che gestisce i flussi finanziari per conto delle amministrazioni pubbliche, compreso l’INPS.
Come avviene il pagamento
Il processo è semplice:
- L’INPS calcola e autorizza la somma spettante al beneficiario.
- Trasmette i dati del pagamento alla Banca d’Italia.
- La Banca d’Italia accredita l’importo sul conto corrente o sul libretto indicato dal lavoratore.
Grazie a questo sistema, i soldi arrivano in modo sicuro e tracciabile.
Tempi di erogazione
Di solito, i pagamenti della NASpI vengono accreditati entro la metà del mese successivo a quello di riferimento.
Tuttavia, possono verificarsi piccoli ritardi. Le cause possono essere:
- giorni festivi,
- procedure di verifica,
- aggiornamenti bancari.
Anche in questi casi, l’accredito viene comunque effettuato tramite la Banca d’Italia.
Perché la Banca d’Italia paga la NASpI
Il motivo è legato alla gestione centralizzata delle finanze pubbliche.
La Banca d’Italia è l’organo tecnico incaricato di movimentare i fondi dello Stato.
Affidare a questo istituto i pagamenti garantisce:
- sicurezza,
- correttezza dei flussi,
- rispetto delle norme contabili.
Così l’INPS può concentrarsi sul controllo delle pratiche e sul supporto ai cittadini.
Controllare il pagamento NASpI
I lavoratori possono verificare l’accredito in due modi:
- accedendo al sito INPS, nella sezione “Fascicolo previdenziale del cittadino”;
- controllando direttamente il proprio conto corrente o libretto postale.
Nel fascicolo online è possibile vedere anche lo stato di avanzamento della pratica e la data prevista del pagamento.
Conclusioni
In sintesi, i soldi della NASpI li paga la Banca d’Italia per conto dell’INPS.
L’INPS gestisce le domande e autorizza i pagamenti. La Banca d’Italia esegue materialmente l’accredito.
Questo sistema assicura trasparenza e affidabilità.
Per chi riceve la NASpI, sapere che dietro ai pagamenti ci sono due istituzioni solide è una garanzia di sicurezza.
La NASpI resta uno strumento indispensabile di sostegno economico. E il fatto che i pagamenti siano gestiti in collaborazione tra INPS e Banca d’Italia rende il processo affidabile e ben strutturato.
La NASpI, Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego, è un’indennità mensile di disoccupazione che viene pagata dall’INPS ai lavoratori che hanno perso il loro impiego involontariamente. È stata introdotta nel 2015 per sostituire le precedenti indennità di disoccupazione (ASpI e Mini-ASpI).
Ecco i punti principali da sapere:
Chi può richiederla
Per poter avere la NASpI, devi soddisfare alcuni requisiti:
* Stato di disoccupazione involontaria: Devi aver perso il lavoro per motivi che non dipendono da te (licenziamento, fine di un contratto a termine, dimissioni per giusta causa). Se ti dimetti volontariamente non hai diritto alla NASpI.
* Requisito contributivo: Negli ultimi quattro anni prima della perdita del lavoro, devi avere almeno 13 settimane di contributi versati.
* Requisito lavorativo: Devi aver lavorato per almeno 30 giorni effettivi nei 12 mesi precedenti la data di inizio della disoccupazione.
Quanto dura e come si calcola
La durata della NASpI dipende dai contributi che hai versato. In generale, l’indennità dura per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di contributi che hai versato negli ultimi quattro anni.
L’importo si calcola in base alla tua retribuzione media mensile imponibile ai fini previdenziali negli ultimi quattro anni. L’importo massimo mensile è stabilito ogni anno dall’INPS e l’indennità si riduce del 3% ogni mese a partire dal sesto mese di erogazione (dall’ottavo se hai compiuto 55 anni).
Come fare domanda
La domanda per la NASpI va presentata all’INPS entro 68 giorni dalla data in cui hai perso il lavoro. Puoi farlo in tre modi:
* Online, tramite il sito dell’INPS, usando SPID, CIE o CNS.
* Rivolgendoti a un patronato.
* Chiamando il Contact Center INPS.
Ricorda che per mantenere il diritto all’indennità devi partecipare alle politiche attive del lavoro e non rifiutare proposte di impiego adeguate.