Naspi. I contributi vanno pagati regolarmente ma poi. Perché l’INPS non fornisce una data certa per pagare la NASpI

Introduzione
Molti disoccupati si chiedono perché l’INPS non fornisce una data certa per pagare la NASpI. L’indennità di disoccupazione è fondamentale per chi ha perso il lavoro, ma spesso i tempi di accredito non sono chiari. Questa incertezza genera ansia e difficoltà nel programmare le spese.

Cos’è la NASpI
La NASpI è l’indennità di disoccupazione riconosciuta ai lavoratori dipendenti che hanno perso involontariamente il lavoro. Viene gestita dall’INPS e pagata mensilmente. L’importo varia in base alla retribuzione percepita e alla durata dei contributi versati.

Perché non esiste una data fissa
Il motivo principale per cui l’INPS non fornisce una data certa per pagare la NASpI riguarda la complessità delle procedure. Ogni domanda viene valutata singolarmente. Sono necessari controlli sui requisiti, sulla posizione contributiva e sul corretto calcolo dell’importo.

Inoltre, i flussi informatici tra datori di lavoro e INPS non sono sempre immediati. Senza i dati aggiornati, l’istituto non può confermare il pagamento con precisione.

Variabilità territoriale
Un altro aspetto importante è la gestione territoriale. Non tutte le sedi INPS hanno gli stessi tempi di lavorazione. Alcune sono più veloci, altre accumulano ritardi a causa del numero elevato di pratiche.

Questo spiega perché due persone, pur avendo presentato la domanda nello stesso periodo, ricevono il pagamento in giorni diversi.

Calendario indicativo
Molti utenti cercano un calendario preciso. In realtà l’INPS comunica solo finestre temporali. Spesso i pagamenti NASpI avvengono nella seconda o terza settimana del mese. Tuttavia non è possibile dare una data identica per tutti.

Questa gestione crea confusione, ma rispecchia la necessità di flessibilità. L’INPS preferisce garantire la correttezza dei dati piuttosto che fissare una scadenza non rispettabile.

Conseguenze per i beneficiari
Non sapere con certezza quando arriverà il pagamento genera problemi concreti. Chi riceve la NASpI spesso deve pagare affitto, bollette o rate. Senza una data sicura diventa difficile pianificare le spese.

Molti beneficiari finiscono per controllare quotidianamente il sito INPS o l’app, cercando aggiornamenti sullo stato della domanda e sui pagamenti.

Come verificare lo stato dei pagamenti
Per ridurre l’incertezza è utile controllare regolarmente l’area personale “MyINPS”. Nella sezione “Prestazioni e servizi” si trova il dettaglio delle disposizioni di pagamento. Lì vengono pubblicate le date in cui l’importo viene effettivamente disposto.

Un altro canale è il Contact Center INPS, anche se i tempi di risposta possono essere lunghi.

Possibili miglioramenti
Molti esperti ritengono che l’INPS potrebbe migliorare la comunicazione. Un sistema più trasparente, con notifiche automatiche via SMS o email, aiuterebbe i beneficiari. Anche un calendario mensile aggiornato e differenziato per regione potrebbe ridurre l’incertezza.

Conclusione
In sintesi, ecco perché l’INPS non fornisce una data certa per pagare la NASpI: la procedura è complessa, le tempistiche variano tra sedi territoriali e i controlli richiedono tempo. Per i cittadini la conseguenza è una maggiore difficoltà nella gestione delle spese quotidiane.

La soluzione non è semplice, ma maggiore chiarezza da parte dell’istituto aiuterebbe a rafforzare la fiducia e a rendere meno stressante l’attesa dei pagamenti.

Sarebbe opportuno che nelle campagne elettorali si parlasse di più di lavoro e diritti sociali, visto che le tasse sono alte e Sarebbe logico avere servizi adeguati e non risposte burocratiche inconcludenti,  inadeguate e imprecise.


Condividi sui social