L’origine del nome ciabatta, storia e curiosità

La parola ciabatta ha un’origine incerta, ma la teoria più accreditata è che derivi dal sabato ebraico, lo Shabbat.

In questo giorno di riposo, gli ebrei spagnoli indossavano delle calzature comode, senza chiusura intorno alle caviglie, che prendevano il nome di “shabbos”.

Questo termine, attraverso l’influenza del milanese, si è trasformato in “sciavatt” e, successivamente, in “ciabatta”.

L’ipotesi è supportata dal fatto che il termine “shabbos” è presente anche in altre lingue, come l’aramaico e l’arabo.

In alternativa, alcuni studiosi ritengono che il nome ciabatta possa derivare dal persiano, con il significato di “calzatura bassa”.

La diffusione del nome ciabatta
Il termine “sciavatt” è stato introdotto in Italia dagli ebrei sefarditi, che furono espulsi dalla Spagna nel 1492.
Da Milano, il termine si è diffuso in altre regioni italiane, fino a diventare un termine comune in tutto il paese.

Nella seconda metà del XX secolo, il nome ciabatta è stato associato a un nuovo tipo di pane, caratterizzato da una crosta croccante e una mollica alveolata. Questo pane, che è stato inventato ad Adria, in provincia di Rovigo, è diventato rapidamente popolare in Italia e nel resto del mondo.

La ciabatta: un nome versatile.

Il nome ciabatta è utilizzato non solo per indicare una calzatura o un tipo di pane, ma anche altri oggetti di forma piatta e lunga.

Ad esempio, si parla di “ciabatta” per indicare una presa elettrica multipla o una calzatura da spiaggia.

Conclusione

L’origine del nome ciabatta è ancora oggetto di dibattito, ma la teoria più accreditata è che derivi dal sabato ebraico, lo Shabbat. Il termine, attraverso l’influenza del milanese, si è diffuso in Italia e in altre parti del mondo, diventando un nome versatile che indica diverse cose

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