I rimborsi sono solo per i cantieri e non per altri motivi che abitualmente affliggono la rete come traffico, meteo e manifestazioni.

 I rimborsi sono solo per i cantieri e non per altri motivi che abitualmente affliggono la rete come traffico, meteo e manifestazioni.
I rimborsi non valgono per tutti i cantieri, non contano quelli con corsie ridotte ma senza riduzione del numero delle stesse.
Il sistema dà diritto ad un percentuale di rimborso proporzionale al ritardo e ai Km percorsi. Per esempio: 15 minuti di ritardo su 30 Km, rimborso 100%. Con maggiori Km il rimborso scende al 75%. Un sistema complicato che, inoltre, funziona solo se si scarica un’app (Free to X) che funziona automaticamente solo per chi ha il Telepass. Gli altri dovranno inserire documento d’identità e numero di conto per gli accrediti e presentare lo specifico scontrino di uscita dal casello.
Un sistema non agile che, visti gli importi ridotti che spesso dovrebbero essere rimborsati, stimolerà più di una persona a lasciar perdere.
Il sistema semplice ci sarebbe: prevedere delle riduzioni di tariffe sui percorsi coinvolti nel disagio. Ma probabilmente, oltre a chi vi rinuncia perché gli costa di più il tempo per mettere in moto il meccanismo che non il rimborso in sé, ci sono ulteriori motivi che impediscono ad Autostrade di farlo: non sarebbe figo senza che ci fosse una specifica App; occorre emulare la pubblica amministrazione che, in tema di rimborsi e ricorsi per gli stessi, è pilastro delle complicazioni.

Nota eloquente della associazione consumatori ADUC, si punta sulla comunicazione, ma poi alla fine, c’è sempre la fregatura. Ci sarà qualche cervellone che studia per far finta di dare, ma noi consumatori non ci siamo ancora abituati.

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