6 Ottobre 2024 14:52
Intervista a Roberto Pinotti, ufologo.
https://it.wikipedia.org/wiki/Roberto_Pinotti
È di poche ore fa la notizia dell’avvistamento di dischi volanti sulla Sardegna, e guarda caso avevamo appena messo in scaletta una intervista al Dr. Roberto Pinotti, uno dei massimi esperti in questa materia.
Dr. Pinotti quando ha iniziato ad appassionarsi di UFO?
Lo devo in buona misura a mia nonna paterna Emma. Una sensitiva colta, poliglotta e aperta. Che a partire dai miei 4 anni di vita fu il mio mentore, interessandomi alla cultura, alle religioni, alle scienze e all’astronomia. Con lei cominciai a leggere e scrivere prima dell’età scolare, e da teosofa mi trasmise anche l’interesse per le religioni, il paranormale, il mistero, l’archeologia e la storia ed anche per l’enigmatico tema dei “dischi volanti” da poco segnalati dalla stampa.
A 13 anni mio padre mi portò in libreria e mi disse di scegliere un libro in inglese per potermi confrontare con questa lingua straniera di cui la nonna mi stava dando i rudimenti. Scelsi il “pocket book” americano THE CASE FOR THE UFO di Morris K. Jessup, che conteneva molti indirizzi di studiosi stranieri del tema degli UFO. Così cominciai a scrivere loro in inglese (senza dichiarare la mia età) intessendo una rete estera di corrispondenza.
Alberto Perego
Nel 1959 entrai in contatto con il pioniere dell’ufologia in Italia, il Console Alberto Perego che aveva formato il primo gruppo italiano di studio del fenomeno. https://misterobufo.corriere.it/2011/02/16/ufo_xfiles_avvistamenti_ovni_incontri_ravvicinati_et_abduction_amicizia_dischi_volanti_alieni_extraterrestri/
A 18 anni presi contatto a Londra con studiosi inglesi e scrissi il mio primo articolo sul tema per la loro rivista riferendo delle segnalazioni in Italia.
Dopola pubblicazione di un suo libro nel 1963, nel 1964 Perego fu mandato in Brasile dalla Farnesina e l’Italia rimase senza un punto di riferimento sull’argomento.
Fondazione del CUN
https://www.centroufologiconazionale.net/
Nel 1965 fu convocato un congresso organizzativo di appassionati a Torino per gettare le basi di un centro nazionale italiano per lo studio degli UFO; nel 1966 e nel 1967 lo costituimmo convocando a Riccione il primo congresso. Fu un trionfo di consensi e commenti, e da allora il neocostituito CUN (Centro Ufologico Nazionale) è stato il fulcro insostituibile della tematica ufologica in Italia.
Già nel 1967, capimmo che dovevamo rivolgerci ai colleghi stranieri, divenni così il portavoce al Congresso Mondiale di Ufologia in Germania sviluppando proficui contatti all’estero.
Oggi sono l’unico socio fondatore vivente e, inizialmente nominato Segretario, ne sono stato poi più volte Presidente, carica che rivesto ancora.
Il CUN è uno dei quattro organismi privati e civili mondiali più datati ancora operanti ed è estremamente quotato a livello internazionale, visti anche i positivi rapporti stabiliti con gli ambienti mediatici, scientifici, culturali, militari e politici italiani e non solo.
Con i miei oltre 60 saggi in sette lingue anche io ho indubbiamente contribuito alla positiva immagine del Centro e dell’ufologia italiana.
A parte i suoi 5 congressi nazionali svoltosi precedentemente, dal 1993 il CUN ha annualmente realizzato con il mio coordinamento 33 Simposi mondiali sull’ufologia sotto l’egida del Governo della Repubblica di San Marino.
1 e 2 giugno 2024 convegno a San Marino.
Il prossimo, con delegati da oltre dieci Paesi, avrà luogo al Palazzo dei Congressi del Kursaal di San Marino Città l’1 e 2 giugno 2024. Nel 2021 è poi stata costituita l’’ICER (International Coalition for Extraterrestrial Research), una Organizzatione Non Governativa mondiale riunente esperti di oltre 30 Paesi di cui mi è stata affidata la presidenza. CUN e ICER, tramite la Repubblica di San Marino, sono oggi impegnati a portare la questione degli UFO/UAP all’Assemblea Generale dell’ONU.
Con quali ostacoli si è dovuto rapportare?
Invariabilmente, nella gente e nei media, scetticismo, superficialità, ignoranza, prevenzione, paura del nuovo e dell’ignoto. Nelle istituzioni, invece, il timore che il tema potesse e possa destabilizzare lo status quo, con conseguenti problemi di ordine pubblico di vario genere. Non a caso il tema è sovente stato secretato in tutto il mondo dalle autorità militari e di intelligence.
Come si conducono le ricerche in questo campo?
Raccogliendo diligentemente i dati per studiarli, confrontandoli, e valutandoli nel loro complesso; con inchieste in loco coinvolgenti sul campo testimoni diretti ed esperti, anche esterni agli enti di ricerca ufologica.
Quali sono gli enti a cui ci si può rapportare in Italia?
A parte il CUN, con oltre 57 anni di seria attività sulle spalle, a livello istituzionale con l’Aeronautica Militare italiana ed il suo Reparto Generale Sicurezza (RGS), dal 1979 preposto a seguire il tema e che ha agli atti circa 500 dossier ufficiali inspiegabili.
A quali conclusioni siamo arrivati oggi?
Il Pentagono ha studiato fra il 1947 e il 1970 l’argomento UFO con l’USAF (l’Aeronautica Militare USA), rendendo noti circa 12.000 casi inchiestati e oltre 700 rimasti inspiegabili.
Dal 1970 la cosa è poi passata agli enti di intelligence statunitensi, che hanno studiato il tema come una questione top secret senza informare i politici USA.
Constatatolo, Trump ha ordinato al Pentagono di riferire al Senato e alla Camera dei Rappresentanti degli USA. Il che è stato fatto, e ha portato a uno “sdoganamento” definitivo della questione.
Il Pentagono, dopo che addirittura filmati di intercettazione di UFO da parte di piloti americani sono stati resi noti, ha ammesso il 25 giugno 2021 che gli UFO esistono, sono una realtà oggettiva caratterizzata da tecnologia avanzata (ovvero superiore alla nostra attuale), sotto controllo intelligente e di ignota provenienza.
Poiché la loro tecnologia (avanzata) è la stessa dal 1947 a oggi, l’idea che si tratti di mezzi russi o cinesi non è supportabile.
L’ipotesi che il fenomeno (che oggi il Pentagono preferisce definire UAP da Unidentified Anomalous Phenomena) sia di matrice extraterrestre ed extraumana è più che mai in auge.
Di più… secondo il Pentagono gli UFO sono mezzi “transmedium” o transmediali, in grado di spostarsi invariabilmente nel vuoto assoluto (le segnalazioni degli astronauti sono molteplici), in una qualunque atmosfera ma anche in un fluido più denso come l’acqua.
Essi possono immergersi e procedere nell’idrosfera come dei sottomarini e decollare dai flutti ad libitum. Inoltre, è opinione che “distorcano la metrica locale dello spazio-tempo dove si manifestano”.
Il che vorrebbe dire che oltre che a quelle della nostra fisica, essi obbedirebbero alle leggi della fisica quantistica.
Mussolini, Gugliemo Marconi.
Il Pentagono ha concluso dunque che la questione potrebbe costituire un problema di “sicurezza nazionale”. Resta il fatto che il problema è ben anteriore alle prime segnalazioni giornalistiche in USA del 1947.
Ben prima degli USA, in Italia lo stato fascista dell’epoca ha studiato gli UFO ante litteram dagli anni Trenta definendoli “Velivoli Non Convenzionali, quando uno di questi mezzi caduto in prossimità di Magenta fu recuperato e, ritenuto un velivolo segreto inglese, francese o tedesco fu studiato da un team scientifico (il Gabinetto RS/33 o “Ricerche Speciali 33”) creato da Mussolini e guidato da Guglielmo Marconi, presidente della Regia Accademia d’Italia.
Nel 1945 – come confermato da audizioni ufficiali al Parlamento USA nel 2023 – il tutto, come preda di guerra, fu trasferito in USA dall’OSS (l’ente americano di intelligence anteriore alla CIA nata nell’immediato dopoguerra).
Descrizioni di quelli che oggi chiamiamo UFO sono comunque segnalate in molteplici fonti storiche e letterarie degli ultimi 2000 anni in varie culture dell’umanità, da quella vedica in poi.
Se abbiamo a che fare con intelligenze extraterrestri e non umane, evidentemente non abbiamo finora avuto alcuna “guerra dei mondi” come certi militari USA paventano nella loro logica bellicista.
Secondo lei perché altre entità ci osservano senza avvicinarci?
Chi fosse in grado di arrivare qui da altri sistemi solari sarebbe caratterizzato da conoscenze tali che ci renderebbe privi di interesse ai loro occhi.
Saremmo solo dei barbari, primitivi, inaffidabili e anche pericolosi e non avremmo nulla a da condividere con chi si limitasse a usare la Terra come scalo fra le stelle.
Verosimilmente informati da intelligenze estranee all’umanità che potrebbero essere facilmente “infiltrate” fra noi, ormai sanno tutto di noi.
Quali sono i personaggi noti che hanno studiato la vita oltre la Terra?
A parte certi antichi filosofi greci, il Cardinale Cusano e il filosofo Giordano Bruno (morto sul rogo perché nel 1600 fra l’altro, nel suo “De l’infinito universo et mondi”, affermava che gli altri pianeti sono abitati da esseri che stanno all’uomo come l’uomo sta agli animali;
oggi al di là (a livello pratico) degli ufologi seri e alle loro valide indagini sugli occupanti di apparenza umanoide sempre segnalati nei tanti “incontri ravvicinati del terzo tipo” segnalati con i casi di discesa al suolo degli UFO, a livello teorico abbiamo gli esobiologi e anche gli astrofisici del SETI (Search for Extraterrestrial Intelligence), il programma radioastronomico mondiale di ascolto di possibili segnali intelligenti dall’universo.
https://www.seti.org/
Perché, a suo avviso, quello della presenza di altre vite su altri pianeti resta tuttora un argomento legato al fantasy?
Più che al fantasy alla fantascienza. Genere letterario il quale ha la funzione sociale di consentire di teorizzare e spaziare senza allarmismi, traumi o shock antropologico-culturali (che una non preparata dichiarazione al mondo che siamo oggetto di visite di extraterrestri fatalmente avrebbe a livello psico-sociologico sulle masse con conseguenze notevoli e rivoluzionarie), certo preferibile alla consapevole e brutale prospettiva che l’Homo Sapiens potrebbe essere stato ”impiantato” sulla Terra e che
NOI NON SIAMO E NON SIAMO MAI STATI IL CENTRO DELL’UNIVERSO.
E comunque è un fatto che la fantascienza ha SEMPRE ANTICIPATO LA REALTA’.
È mai stato avvicinato da un essere di un’altra dimensione?
Gli UFO in 60 anni che me ne occupo li ho visti quattro volte in varie parti del mondo. Quanto alla specifica domanda, devo rispondere forse. Ma questa è un’altra storia.
Grazie, SC.