24 Dicembre 2024 19:56
Nuove nomine in Tarter Krinsky & Drogin, law firm americana con la più grande divisione dedicata alla clientela italiana negli USA.
L’Italy Practice della law firm americana prosegue nel suo percorso di crescita e valorizzazione dei giovani avvocati.
In totale sono due i nuovi ingressi annunciati nelle scorse settimane dallo Studio per la Italy Practice, che si inseriscono in un percorso di forte crescita strategica avviato da Tarter Krinsky in questi anni. Nello specifico, le nomine riguardano Vittoria d’Alessandro, entrata in studio come Law Clerk, e Caterina Cesario, che avendo superato il Bar Exam passerà dal ruolo di Law Clerk ad Associate nelle prossime settimane.
“Siamo davvero soddisfatti della continua crescita del nostro team, che oggi conta ben 13 professionisti al servizio delle aziende italiane” sottolinea l’avvocato Giuliano Iannaccone, Partner dello Studio e fondatore dell’Italy Practice.
“Questa evoluzione ci permette di sostenere giovani talenti all’inizio del loro percorso e di valorizzare il prezioso ‘saper pensare’ italiano. È davvero stimolante vedere una così ampia varietà di origini regionali italiane tra i nostri membri, che arricchiscono il team con culture e personalità diverse. Questo crea una squadra che riflette al meglio l’eccellenza italiana in tutta la sua unicità e pluralità”. Conclude l’avvocato Giuliano Iannaccone.
I profili delle nuove nomine in Tarter Krinsky & Drogin
Vittoria d’Alessandro è focalizzata in diritto societario e commerciale. Laureata con un Master of Laws (LLM) in U.S. Legal Studies presso l’Università di Cincinnati, con specializzazione in Business Law, ha maturato esperienza pratica attraverso un tirocinio presso un giudice della Corte Federale del Distretto Sud dell’Ohio. Grazie alla sua competenza linguistica in inglese e italiano, assiste il team su tematiche come costituzione di società, governance societaria e transazioni commerciali, supportando clienti internazionali e nazionali.
Caterina Cesario, laureata con un Master of Laws (LLM) in Dispute Resolution and Advocay presso la Cardozo School of Law di New York, assiste l’International Practice dello Studio nel fornire servizi multidisciplinari, supportando il team in diverse aree, tra cui costituzione di società, contratti di lavoro, compliance in ambito di proprietà intellettuale e politiche sulla privacy. Fluente in italiano e francese, collabora con il team nell’offrire consulenza su complesse questioni societarie, di governance e joint venture.
Tarter Krinsky & Drogin
Fondato nel 2001, Tarter Krinsky & Drogin si posiziona come Studio a servizio completo, mosso da una cultura improntata al business e mirato alla soluzione dei problemi legali in modo efficiente.
Nei suoi oltre vent’anni di attività, la law firm ha visto una crescita significativa passando dai 6 professionisti che componevano il nucleo iniziale (compresi i 3 soci fondatori) ad una partnership di oltre 100 avvocati in più di 20 aree di competenza, tra cui tra cui Diritto Societario, Diritto del Lavoro, Proprietà Intellettuale, Contenzioso, Diritto Immobiliare, Diritto Fallimentare, Diritto Bancario, Diritto Amministrativo, Gestione della Reputazione e molte altre.
Società di ogni dimensione, multinazionali, aziende emergenti e persone fisiche basate all’estero si affidano regolarmente al team dell’Italy Practice nel percorso di espansione del loro business negli Stati Uniti.
Nuove nomine in Tarter Krinsky & Drogin, uno dei “Best Places to Work in NYC”
Recentemente lo Studio Tarter Krinsky & Drogin – law firm americana con la più grande Practice dedicata alla clientela italiana negli USA – è stato incluso per la settima volta nella prestigiosa lista di Crain’s New York Business dei “Best Places to Work in NYC”, autorevole riconoscimento che viene attribuito alle aziende con la più alta qualità della vita nei luoghi di lavoro.
La rivista Crain’s New York Business seleziona ogni anno le aziende che si distinguono per una gestione eccellente delle risorse umane, valutando aspetti come la cultura aziendale, i benefici offerti e il grado di soddisfazione dei dipendenti, stilando annualmente una graduatoria che rappresenta ormai uno standard di riferimento, poichè realizzata sulla base dei risultati di interviste anonime one-to-one con i dipendenti delle aziende partecipanti.