Papa Leone dispiega la sua “tela”. Apsa e Ior: cambia la finanza vaticana con il nuovo Motu Proprio

 

L’Apsa torna centrale nella gestione patrimoniale del Vaticano, innovazione di Papa Leone

 

Con il Motu Proprio “Coniuncta Cura”, Papa Leone XIV ha ridefinito gli equilibri finanziari della Santa Sede. L’Apsa, Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, torna a essere il principale ente di gestione patrimoniale. Lo Ior, Istituto per le Opere di Religione, perde l’esclusiva sugli investimenti, mantenendo un ruolo operativo ma non più dominante.

 

La novità: investimenti anche con intermediari esterni la decisione di Papa Leone

 

Per la prima volta dopo anni, l’Apsa potrà scegliere se avvalersi dello Ior o rivolgersi a intermediari esterni. La decisione spetta al Comitato per gli Investimenti, che valuterà l’efficienza e la convenienza delle opzioni disponibili. Questo apre la strada a collaborazioni con soggetti italiani o internazionali.

 

Obiettivo: trasparenza, controllo e corresponsabilità

 

La riforma non è solo tecnica. Papa Leone XIV ha voluto introdurre il principio della corresponsabilità nella communio. L’intento è evitare concentrazioni di potere, rafforzare i controlli interni e garantire maggiore trasparenza nella gestione dei fondi.

 

Lo Ior: una storia lunga e controversa

 

Lo Ior nasce nel 1942, sotto il pontificato di Pio XII. Il suo scopo era gestire i fondi destinati alle opere religiose e caritative. Nel tempo, è diventato la “banca vaticana”, con funzioni di deposito e investimento.

 

Negli anni ’80, lo Ior finì al centro di scandali finanziari. Il caso più noto fu quello del Banco Ambrosiano, che coinvolse il presidente dello Ior, monsignor Paul Marcinkus. Da allora, l’istituto ha cercato di riformarsi, ma ha mantenuto un ruolo centrale nella finanza vaticana.

 

La svolta con Papa Francesco

 

Nel 2022, Papa Francesco emise il Rescriptum ex Audientia, che obbligava tutte le entità vaticane a trasferire i propri fondi allo Ior. L’istituto ottenne così l’esclusiva sulla gestione della liquidità e degli investimenti.

 

Quella scelta mirava a centralizzare i controlli e ridurre i rischi. Ma nel tempo ha mostrato limiti. La gestione accentrata ha sollevato dubbi sull’efficienza e sulla trasparenza.

 

Il ritorno dell’Apsa: cosa cambia oggi

 

Con “Coniuncta Cura”, Papa Leone XIV abroga il Rescriptum del 2022. L’Apsa torna a gestire direttamente il patrimonio immobiliare e mobiliare della Santa Sede. Lo Ior resta uno strumento operativo, ma non più obbligatorio.

 

Il Comitato per gli Investimenti assume un ruolo chiave. Dovrà approvare le politiche economiche, definire i criteri di allocazione e vigilare sulla coerenza etica delle operazioni.

 

Una governance più aperta e flessibile

 

La nuova normativa introduce un sistema più bilanciato. Le decisioni non saranno più monopolio di un singolo ente. L’Apsa potrà scegliere tra più opzioni, valutando caso per caso.

 

Questo approccio mira a evitare gestioni autonome e frammentate. Ogni scelta economica dovrà rispondere a una strategia condivisa e supervisionata.

 

Perché è importante la possibilità di rivolgersi all’esterno

 

Fino a oggi, il Vaticano guardava con sospetto agli intermediari esterni. Ora, invece, potrà collaborare con soggetti non vaticani, se ritenuti più efficienti. Questo apre nuove prospettive, ma richiede attenzione.

 

La Santa Sede dovrà vigilare sulla gestione dei dati, sulla compatibilità degli strumenti di mercato e sul profilo etico degli attori coinvolti.

 

Il ruolo del Motu Proprio nelle riforme papali

 

Il Motu Proprio è un atto legislativo emanato direttamente dal Papa. Ha valore di legge universale nella Chiesa cattolica. Permette di introdurre modifiche normative in modo rapido e diretto.

 

“Coniuncta Cura” è uno strumento di governo immediato. Serve ad adattare la struttura finanziaria del Vaticano ai principi di efficienza e trasparenza stabiliti dalla riforma curiale Praedicate Evangelium.

 

Conclusione: una svolta nella finanza vaticana

 

La riforma segna una svolta storica. Dopo anni di centralizzazione, il Vaticano sceglie una gestione più aperta, condivisa e controllata. L’Apsa torna protagonista. Lo Ior cambia ruolo. Il Comitato per gli Investimenti diventa il garante della trasparenza.

 

La parola chiave “Apsa e Ior” rappresenta oggi un nuovo equilibrio. Un passo verso una finanza vaticana più moderna, responsabile e al servizio della missione della Chiesa.

 

 

Fonti:

MSN – Papa Leone cancella la riforma di Francesco

Fanpage – Motu Proprio di Prevost

QuiFinanza – Investimenti e intermediari esterni

Vatican News – Coniuncta Cura e Praedicate Evangelium

 

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