Piano rifiuti, fine monnezza mai: Regione Lazio.

Primo Mastrantoni, segretario Aduc ci propone la sua analisi

Piano rifiuti, fine monnezza mai: Regione Lazio.
Babcock & Wilcox Vølund, azienda danese

Primo Mastrantoni, segretario Aduc  ci propone una serie di dati sulla (mal) gestione dei rifiuti da parte della regione Lazio del "fenomeno" della sinistra, Nicola Zingaretti.

"La scelta di non ricorrere alla termovalorizzazione si traduce in aumento dei costi per i cittadini e un aumento dell'inquinamento:

1) Nel Lazio il costo medio procapite è di 222 euro, in Lombardia di 139 euro.

2) Il Lazio è la prima regione per numero di Tir che trasportano rifiuti: ben 162 al giorno. Si immagini l'inquinamento, atmosferico e acustico, e l'intasamento da traffico."

La differenza tra i costi non è da poco, considerando le quantità enormi dei rifiuti.

Ci sono alternative?

"La discarica rappresenta la possibilità peggiore per affrontare il problema e che dovrebbe pertanto essere destinata solamente ai materiali che non possono essere sottoposti ad altri trattamenti, accanto allo sforzo per prevenire a monte la produzione di rifiuti e alla promozione di attività di riciclaggio, recupero e riuso, la termovalorizzazione si propone come possibile modalità di smaltimento dei rifiuti con recupero di energia.", quanto scrive Ispra Ambiente.

Soluzione non ottimale, quella dei termovalorizzatori, se non viene tenuta sotto controllo a causa del rilascio nell'ambiente di elementi rivelati nelle analisi dei campioni di particolato prelevati ai camini degli impianti e che sono tipicamente Pb, Cd, Zn, Cu, Cr, Sb, As e Sn.

Serevirebbe una strategia per la gestione dei rifiuti che risulti il meno possibile dannosa per l’ambiente e per la salute umana e per il momento è giusto puntare sui termovalorizzatori sotto controllo.

Sarebbe diverso se ci fosse un progetto mondiale con la produzione di imballaggi di origine naturale e sempre meno rifiuti non riciclabli, terreno arduo per la presenza di multinazionali che non hanno interesse a produrre in maniera alternativa se non incentivate da vere politiche ambientali concordate.

Nel frattempo vediamo gli effetti negativi della distruzione degli equilibri della natura, con l'effetto serra, i ghiacciai che si sciolgono, altissime temperature ( anomale) anche in montagna, incendi e desertificazione avanzante nel disinteresse generale.

B&W Vølund ha proposto un suo modello, tenendo conto che ha progettato e costruito più di 560 linee di termovalorizzazione in tutto il mondo, con apparecchiature e tecnologie che trasformano rifiuti e biomassa in energia termica.

La spettacolarizzazione internazionale con la presentazione della pista da sci sopra l'impianto e la la sua grande efficienza non vuol dire che sia a impatto zero:

l’inceneritore di Amager Bakke “rispetto al vecchio impianto riduce del 99,5 per cento le emissioni sulfuree e minimizza quello degli ossidi di azoto a un decimo”.

Ma non esce solo vapore acqueo.