15 Novembre 2024 00:06
Cocaina, gli effetti catastrofici raccontati da Nicola Gratteri, in occasione della sua visita in Colombia.
Gratteri spiega nei dettagli la lavorazione della cocaina con dettagli raccapriccianti, così da far capire fino di cosa si tratta.
Si estrae dalle foglie e in Perù vengono grattuggiate, e via via altri dettagli; col cemento si dà consistenza al liquido estratto.
L’impasto deriva da tante schifezze: le foglie di cosa si fanno macerare nelle urine dei maiali.
Un mix di sostanze chimiche tremende ed è per questo che i consumatori si ammalano:
non è un prodotto naturale come molti pensano, dopo la lavorazione ci sono effetti nefasti.
Effetti tremendi sotto il profilo sanitario oltre a quelli distruttivi sull’economia sana in zona e nel resto del mondo.
Sostanze ingerite e ” a seconda di quello che c’è dentro” e parla del cervello umano.
Nelle università vengono adescati £Gratteri spiega nei dettagli la lavorazione della cocaina con dettagli raccapriccianti:
i giovani, ragazzi nudi e sporchi, e che avevano perso il senso dell’orientamento, avevano consumato scarti di cocaina.
Le popolazioni che vivono di agricoltura vengono sottomesse dalle squadre della morte e chi non si piega viene ucciso in maniera barbara: coltellata nello stomaco.
La coltellata produce la fuoriuscita delle budella che vengono lanciate in faccia alle mamme dei ragazzi uccisi.
Un sistema criminale molto pesante sotto tutti i profili, e i cui effetti stanno rovinando economie, salute e governi interi.
Sulla Colombia e su quanto avviene avevamo intervistato Simone Ferrari:
Chi è Simone Ferrari?
Ricercatore e giornalista. Si occupa di diritti e culture dei popoli indigeni in Colombia e della loro relazione con il narcotraffico e il conflitto armato.
Tanti i popoli della Colombia, come ci segnala Ferrari.
Sono “115 popoli indigeni che vivono oggi in Colombia, abitare il continente americano significa sopravvivere alle ferite:
un tempo quelle della conquista spagnola, ora quelle provocate dalla violenza delle narcomafie e delle grandi multinazionali minerarie.”
Cocaina: il suo peso nel mondo criminale
Secondo le Nazioni Unite il traffico di stupefacenti rappresenta circa il 20% delle attività criminali e la quota sul PIL mondiale oscillerebbe tra lo 0,6-0,9% (UNODC 2016).
I dati non recentissimi ma comunque più che allarmanti, Università Studi di Sassari:
valore aggiunto sale nel 2016 a 12,6 miliardi di euro (con un aumento di 0,8 miliardi rispetto al 2015)
– La spesa per consumo relativa all’acquisto di droghe illegali è pari a 15,3 miliardi di euro (contro i 14,3 miliardi dell’anno precedente).
I dati del Servizio Antidroga:
Sono diminuite, rispetto all’anno 2021, le operazioni antidroga (-10,54%) e le denunce all’Autorità Giudiziaria (-12,12%), anche se, in termini assoluti, il dato delle operazioni/interventi raggiunge, comunque, la ragguardevole soglia delle 19.198 unità, mentre il numero delle denunce arriva a 26.685.
La criminalità ha cercato di evitare sequestri ingenti, inviando quantitativi non rilevanti suddividendoli in più partite.
I paesi interessati?
“Continua il progressivo aumento dei flussi di cocaina provenienti dai Paesi di
produzione sudamericani, in particolare dall’Ecuador (61,74%), dal Brasile (10,85%) e dal Guatemala (8,21%).
I punti “sensibili” controllati sono porti e aeroporti:
Il dato relativo ai sequestri alla frontiera attesta che il 72,41% del totale dell’eroina è stata intercettata
in ambiti aeroportuali.
A fronte dei 94,56 kg, rinvenuti complessivamente, ben 68,48 kg sono il risultato
conseguito in tre aeroporti nazionali:
Malpensa, Fiumicino e Cagliari-Elmas, con provenienze, nella maggior
parte dei casi (85,71%), dalla Nigeria, Sudafrica, Senegal e Camerun