Dall’Insegnamento alle Tenebre della Droga: Le Inchieste della Procura di Busto Arsizio

Un cammino da studenti alle grinfie della droga, una progressione che va dal banchi di scuola ai boschi oscuri delle sostanze stupefacenti.

Nelle inchieste portate avanti dalla giovane e attiva Procura di Busto Arsizio, l’ultimo fascicolo ha visto il coordinamento del sostituto Susanna Molteni:

RICORDIAMO che ha emesso ben 26 misure cautelari in relazione a un vasto traffico di droga proveniente dal Marocco.

Gli indagati, che nelle intercettazioni hanno parlato apertamente senza ricorrere a codici segreti, hanno confermato il punto di origine: la regione di Béni Mellal-Khénifra in Marocco.

La situazione in quella regione è caratterizzata dalla bellezza del luogo e, al tempo stesso, dall’arretratezza sociale.

E con la legge coranica che domina ogni aspetto della vita, incluso il ruolo subordinato delle donne.

È proprio da questa zona che provengono molti degli individui coinvolti nel traffico di droga, che si sono diffusi in varie parti d’Italia.

Il processo è stato descritto come una sorta di strategia migratoria distorta:

il primo a tentare la fortuna accumula denaro sporco e attraente, suscitando l’invidia degli amici che si uniscono al traffico;

creando un ciclo che prevede una permanenza in Italia non solo per i profitti, ma anche per gli arresti o addirittura la morte.

Un caso emblematico è stato il 24enne torturato a morte nel maggio 2022, giudicato colpevole dai suoi stessi complici.

La sua tragica fine ha innescato le indagini della squadra Mobile della questura di Varese, che hanno rivelato la diffusione dei traffici marocchini non solo in Lombardia.

E anche in altre parti d’Italia come il Lodigiano, il Comasco e il Piemonte.

Le bande di spacciatori seguono la domanda dei consumatori italiani e si estendono ovunque ci sia richiesta.

Tuttavia, la crescita di queste organizzazioni sta alimentando la preoccupazione di un possibile aumento di episodi violenti, coinvolgendo anche civili innocenti.

Gli investigatori temono la possibilità di una strage, ma sembra che i politici nazionali mostrino poca attenzione a questo pericolo imminente.

Mentre la Procura di Busto Arsizio e le forze dell’ordine si impegnano per contrastare il traffico di droga:

la strutturazione criminale dei gruppi coinvolti sembra richiedere l’intervento della Direzione distrettuale antimafia (Dda).

La situazione è preoccupante, con guadagni enormi, armi potenti e faide sempre più frequenti. È ora di agire con determinazione prima che sia troppo tardi.

Nuovi corpi vengono scoperti, lasciando tracce oscure nei boschi. Il fenomeno è diventato allarmante e richiede un’azione decisa.

La macabra realtà dei cadaveri abbandonati è diventata una norma.

Le autorità devono affrontare questa sfida e agire con urgenza per garantire la sicurezza dei cittadini e la lotta contro il traffico di droga.

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