FdI, riforma editoria: Mollicone “nessun bavaglio, ma tutela fonti e verità”

FdI. Introduzione:

Il presidente della commissione Cultura ed Editoria della Camera, Federico Mollicone di FdI, interviene dopo le reazioni critiche delle opposizioni alle sue parole riportate da un articolo de La Repubblica.

Mollicone sostiene che ci sia una “deriva sensazionalistica” nella stampa e che sia necessario “tutelare la credibilità delle fonti”. Per farlo, propone di lavorare a una “certificazione digitale delle notizie” per combattere le fake news.

Le opposizioni accusano FdI di voler “controllare l’informazione” e di voler imporre un “bollino blu che puzza di censura”.

Mollicone respinge le accuse e assicura che la libertà di stampa sarà sempre tutelata.

Conclusione:

La riforma dell’editoria è un tema che divide maggioranza e opposizione. La discussione è destinata a proseguire.

L’argomento è spinoso ma di grande importanza e tutelare i giornali è fondamentale per garantire la democrazia.

Ci sono tanti aspetti importanti da mettere in luce:

  • le fonti devono essere affidabili e alla portata di tutti; molto spesso i siti delle Istituzioni non sono aggiornate per una serie di motivi, più che altro economiche.
  • Dare le notizie è difficile per tanti motivi: avere le foto e i video se non arrivano per esempio dai Carabinieri, ben organizzati ed efficienti sono un buon modello. Cosa che non avviene per altre Istituzioni.
  • I grandi media hanno possibilità di pagare foto e video non alla portata di tutti gli editori e questo li avvantaggia.
  • Chi parla e può parlare? Altro problema trovare una persona che si assuma la responsabilità di dichiarare quanto accade a causa della delle responsabilità conseguenti.
  • la libertà di stampa tanto sbandierata, può esserci se le fonti sono disponibili per tutti i giornali che risultano registrati naturalmente.
  • I finanziamenti per coloro che investono una quota del loro tempo non devono essere disponibili solo per i giornali di “partito” ma per tutti.

le opportunità e la libertà nascono dalla trasparenza e dalla capacità di scrive, fotografa ecc. e non dalla vicinanza a taluni gruppi economico-editoriali-politici.

Il settore esige riforme serie e condivise, ricordiamo che l’Italia è ben piazzata, tra i paesi più corrotti, con alto deficit, e servizi scadenti.

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