9 Ottobre 2024 21:10
Il ministro On. Pichetto Fratin: Piano di adattamento ai cambiamenti climatici entro l’estate
TORINO – Ieri in Torino il Ministro all’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto, è stato invitato da Dumsedafe al Grand Hotel Sitea. Incontro moderato dal Dott. Carmine Festa del Corriere di Torino, alla presenza del Responsabile Regione Piemonte dei Seniores di Forza Italia, On. Benny Nicotra.
Il Ministro, con il suo solito fare garbato e disponibile, ha dialogato apertamente con la sala, ringraziando per la possibilità di poter illustrare i progetti e rappresentare le problematiche in essere.
PIANO DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI CLIMATICI
Entro fine estate sarà pronto il Piano di Adattamento ai Cambiamenti Climatici.
“L’obiettivo della pianificazione degli interventi e della spesa è centrale” ha osservato, alla luce dei 2,9 miliardi di euro destinati – secondo il Pnrr.
Al Ministro è chiaro che siamo in una emergenza nazionale. I continui cambiamenti climatici e del verificarsi di fenomeni meteorologici sono sempre più intensi. Il Piano di adattamento ai cambiamenti climatici prevede l’istituzione di un Osservatorio nazionale, che vedrà anche il coinvolgimento dei territori. Questo sistema è uno strumento efficace per sciogliere i nodi che finora hanno impedito la realizzazione di tanti e troppi interventi. Il Ministro Pichetto, ha ascoltato tutti gli esperti e gli stakeholder. Parallelamente, sul fronte energetico sta lavorando al nuovo Piano nazionale dell’energia, il Pniec.
PICHETTO ED I PUNTI DI RIPARTENZA
Per il Ministro ogni aspetto del domani, torinese e non, partirà comunque dalla questione energetica diversamente non si risolveranno i problemi ambientali, limitandoci a fare convegni.
L’On. Pichetto disponibile nel fronteggiare temi forti, fondamentali e spinosi. Apre le porte al dialogo anche ai contestatori:
“Democrazia vuol dire libertà di espressione — ammette — e sono pronto a difendere chi la pensa all’opposto. Ci sono movimenti che hanno enfatizzato la propria posizione, portandola agli estremi e non mettendola in condizione di essere governata. Mi dicono: segui l’Ambiente e autorizzi l’uso del carbone? Nella mia posizione serve essere realisti, cercare di sbagliare il meno possibile avendo davanti un percorso definito”.
Gilberto Pichetto fa presente come l’Italia stia fornendo le migliori menti, partendo da Torino. “Abbiamo tenuto duro e questo tener duro pagherà, così da avere una nuova centralità nel panorama italiano”.
Proprio uno dei punti di ripartenza, per Pichetto, sarà il settore automotive: trecentomila occupati diretti, circa un milione e duecentomila quelli indiretti, per una forza lavoro definita “parte preponderante e principale settore manifatturiero italiano”.
L’obiettivo del ministro è di sostenere lo sviluppo delle rinnovabili
ed apre ai biocarburanti:
“Il cambiamento climatico c’è, è evidente il surriscaldamento della temperatura: l’obiettivo è diminuire le emissioni, in linea con le ambizioni del Paese – O siamo capaci di raggiungere l’obiettivo della transizione energetica, oppure non andremo lontano. Attualmente due terzi dell’energia proviene da fonte fossile e un terzo da rinnovabili, dobbiamo ribaltare questa situazione. Dobbiamo istallare oltre 12 gigawatt all’anno e spero si siano create le condizioni per raggiungere questo obiettivo, che è ambientale ma anche di sicurezza nazionale”.
Quindi, un commento sulle comunità energetiche.
“Io spero si chiuda prestissimo, l’Unione europea sta definendo i particolari perché c’erano alcune modifiche e le abbiamo concordate. Io spero che a breve l’Ue trasmetta l’ok alla proposta che ricalca il modello trentino e poi la proposta diventi decreto”.
Un passo alla volta, ammette il Ministro. Pronto a guardare anche indietro per delineare una traccia di futuro:
“Qui imprese e aziende hanno dato occasioni e lavoro a tutti, oggi si può ripartire da un indotto poderoso. Per capirci: se la Germania fa le auto, deve ringraziare questo territorio – abbiamo storia, fascino, materie prime e materiale umano d’avanguardia – abbiamo le Alpi e possiamo perciò parlare di energia idroelettrica. Si può e ci si deve preparare alla gestione idraulica. Sull’elettrico, oltre alla strada tracciata dall’UE, guardiamo a quanto fatto da Stellantis”
Uniti, tutti, per affrontare adesso le sfide del futuro, non solo quelle poste dalla comunità europea: “L’elettrico sarà certamente il percorso principale, l’autostrada da percorrere — l’ammissione —. Questo vorrà dire inoltre avere veicoli con otto o dieci pezzi in meno, molti di questi potranno essere stampati e ciò avrà inevitabilmente ripercussioni sugli aspetti occupazionali. La nostra posizione è chiara: restiamo convinti che sia un passaggio da fare, ma riteniamo che per il 2035, quando dovranno cessare i motori endotermici, ci saranno le condizioni per immaginare la presenza di carburanti sintetici o biocarburanti. Se raggiungeranno i parametri di neutralità, non si potranno definire inquinanti”.
A chi ha imbrattato muri, opere e monumenti, Pichetto tende ugualmente la mano:
«I danni più grossi sono per il popolo più povero, l’euro extra da pagare sarà inevitabilmente pesante. Ma il diritto di urlare cosa pensano, pur non condividendo, è giusto lasciarlo. E non avrei problemi a incontrare chi protesta, a patto che non arrivi con le taniche di vernice…».
Alla luce dei punti emersi durante l’incontro, Pichetto osserva come l’Italia sia una striscia di terra circondata dal mare. Proprio per questo l’Italia è da considerarsi centrale dal punto di vista della produzione energetica.