L’accoglienza degli ucraini rischia di scatenare l’appetito delle cooperative

Com’è solito in Italia, dove ci sono i migranti, c’è il lucro delle cooperative e del business. Un rischio che diventa per l’ennesima volta, occasione per fare del bene ma anche che si trasformi, invece in una corsa ad accaparrarsi i contributi messi a disposizione di quanti ospitano i profughi. Un pericolo più che concreto, considerando l’altissimo numero di cittadini provenienti dall’Est Europa che, stime alla mano, potrebbero presto dirigersi verso di noi.

Stando ai dati del Viminale, il nostro Paese ha già visto arrivare 38.539 ucraini, con altri 700 mila stimati per i prossimi giorni. Per ognuno di loro saranno spesi 27 euro al giorno, per un totale di 10.000 l’anno. L’Ispi, Istituto per gli studi di politica internazionale, ha messo in conto un totale di 2,5 miliardi di euro a carico dell’Italia soltanto per i primi 256.932 migranti che arriveranno. Un’emergenza che in ogni caso avrà, quindi, un impatto fortissimo, rischia di trasformarsi in una ghiotta occasione di business per chi ha molto pelo sullo stomaco.

Ricordiamo che non esiste attualmente un bando per l’emergenza Ucraina messo a punto dalle prefetture. E così per ospitare chi viene in Italia nei Cas, i Centri di accoglienza straordinaria, si utilizzano gli stessi accordi già in essere per la sistemazione dei migranti. Il rischio è che, però, si ripresentino i gravi problemi emersi in passato, con ancora più forza.

Dalla guerra in Ucraina potrebbe ora arrivare l’ennesima occasione per fare affari a palate, considerando che sono previsti ben 700 mila arrivi di profughi.

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