21 Novembre 2024 22:39
Una legge blocca l’esportazione di idrocarburi nell’adriaco.
L’Italia e la sua politica sempre in contraddizione. Il piano per ridurre i costi energetici italiani, piano approvato venerdì 18 febbraio dal Consiglio dei ministri, dice di aumentare l’estrazione di metano dai giacimenti nazionali. Con l’estrazione di gas nei nostri mari, vi sarebbero sicuramente dei benefici. Cerchiamo di comprendere quando e quanto – Se la legge che blocca l’esplorazione di idrocarburi nell’Adriatico venisse eliminata, il gas sarebbe in circolazione non prima di 3 o 4 anni.
Se da un lato il governo approva il piano per ridurre i costi, dall’altro va in direzione tecnicamente opposta, dato che il piano regolatore Pitesai sull’uso del sottosuolo, piano pubblicato una settimana prima dal ministero della Transizione ecologica, riduce l’estrazione dai giacimenti nazionali.
Perché non estraiamo più gas in Italia?
Una delle aree più ricche di giacimenti di gas naturale nel nostro Paese è l’Adriatico. L’articolo 8 della legge 6 agosto 2008, n. 133, però, prevede il “divieto di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nelle acque del golfo di Venezia”.
Il motivo è legato al fenomeno della subsidenza
Per subsidenza s’intende un fenomeno principalmente naturale che causa l’abbassamento del suolo. La pianura Padana, essendo una piana alluvionale, è composta prevalentemente da terreni argillosi, e in quanti tali sono naturalmente soggetti a compattazione. La compattazione è uno dei fattori che determinano la subsidenza, cioè un abbassamento del livello del suolo, alla scala di millimetri all’anno.
Però nell’area di Venezia, fino al 1970, il problema della subsidenza è stato amplificato dall’estrazione di acqua di falda. Si registrarono valori di subsidenza anomali, passando dalla scala millimetrica a quella centimetrica (annua). Come potete immaginare per Venezia anche qualche centimetro di sprofondamento all’anno può essere un valore molto elevato. Si decise quindi di smettere di pompare acqua.
Detto ciò, la legge che vieta l’esplorazione, ricerca e coltivazione di idrocarburi nelle acque del golfo di Venezia è frutto di scelte più politiche e sociali che scientifiche. Tecnicamente la produzione di gas da quei giacimenti, che sono quasi tutti lontani dalla costa, non può provocare alcun abbassamento a Venezia.
Se la legge venisse abolita
L’iter burocratico per la rimozione del vincolo legislativo durerebbe circa 12 mesi. A quel punto partirebbe un secondo iter, che è quello di valutazione di impatto ambientale che porterebbe poi ad una eventuale autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE-UNMIG). Durata stimata: 16 mesi circa.
Quindi solamente dopo 28 mesi, l’azienda operatrice, in questo caso principalmente ENI, darebbe inizio ai lavori per la costruzione e l’installazione delle piattaforme e di tutto il necessario per tirar fuori il gas e trasportarlo nella rete di trasporto nazionale.
Durata stimata dei cantieri: almeno 2 anni.
Tempo stimato totale: non meno di 3 o 4 anni.
Gli eventuali benefici dell’estrazione di gas italiana
Un primo beneficio è relativo all’impatto ambientale del gas: quello estratto in Italia è inferiore rispetto a quello estratto nei paesi esteri, come la Russia per esempio, a causa soprattutto del lungo trasporto.
Dal punto di vista economico dovremmo considerare
- nuovi posti di lavoro
- 2) le royalties che lo Stato intascherebbe. Se quei soldi venissero investiti immediatamente per sviluppare altre fonti rinnovabili e/o nuove tecnologie indirizzate allo sviluppo delle rinnovabili, allora tutto ciò potrebbe avere un senso.
Diciamo che i benefici, qualora ci fossero, difficilmente potremmo apprezzarli in maniera concreta nella quotidianità e in tempi brevi, perché si tratterebbe di un progetto a medio/lungo termine che idealmente potrebbe portare dei vantaggi collettivi, a patto che i soldi ricavati vengano investiti nell’industria del rinnovabile.
Per chi pensasse ad una riduzione del rezzo alla pompa, meglio precisare che l’estrazione del gas italiano non sarebbe una mossa per far calare il prezzo del metano al rifornimento presso le pompe in maniera drastica. Questo purtroppo possiamo dimenticarlo perché il prezzo del metano dipende principalmente da dinamiche internazionali.
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