Usmia Carabinieri organizza un incontro nazionale a Modena per fare il punto sulla Riforma Cartabia e cercare di chiarire i dubbi.

La riforma della giustizia (‘riforma Cartabia’), entrata in vigore il 30 dicembre, rischia di creare una serie di problemi agli operatori di polizia. Nonostante venga indicata come riforma strutturale più importante degli ultimi trent’anni ad oggi nessun corso di formazione è stato fatto. Vi è poi l’obbligo, in alcuni casi, di documentare gli interrogatori e le dichiarazioni con strumenti tecnici audio/video, procedendo, in aggiunta, “alla trascrizione integrale qualora assolutamente indispensabile”.

Ma i reparti minori sono sprovvisti di tali strumenti ed è inconcepibile che i Carabinieri, già in sottorganico, si ritrovino dietro una scrivania a trascrivere verbali integralmente anziché per strada a contrastare il crimine e tutelare la cittadinanza.

E’stata prevista una clausola della “contingente indisponibilità degli strumenti di riproduzione” ma per quanto tempo sarà possibile avvalersene? Si ovvierà al problema tramite l’acquisto di strumentazione audio/video da parte di ogni singolo militare? Molte Procure, vittime anche loro della dirompenza della norma, devono ancora diramare delle disposizioni specifiche e trasmettere anche i nuovi moduli multilingue da utilizzare. Insomma, i singoli Carabinieri, come avviene spesso, si stanno adoperando autonomamente per far fronte a quanto richiesto dalla Legge.

Incontro il 20 gennaio per spiegare la Riforma Cartabia

Per questo Usmia Carabinieri, oltre a chiedere con urgenza un intervento al Governo e alla Magistratura, organizza a favore degli iscritti, il 20 gennaio a Modena, un appuntamento nazionale con autorevoli esponenti del mondo accademico, giudiziario e della politica.

Obiettivo è fornire indicazioni e chiarire i dubbi interpretativi che derivano da una prima applicazione della riforma. Tra i relatori il Prof. Luigi Foffani, Ordinario di Diritto Penale di UNIMORE, l’Avv. Cosimo Zaccaria del foro di Modena, il Prof. Filippo Maria Bisanti, Maresciallo dei Carabinieri e docente di diritto dell’Università di Trento. Hanno confermato sinora la presenza, per un confronto e per raccogliere il grido di allarme, anche le parlamentari Daniela Dondi (FdI) e Stefania Ascari (M5s).

“Il rischio è di sottoporre giornalmente gli operatori del settore, senza strumenti e formazione adeguata, a conseguenze disciplinari e di vanificare gli sforzi investigativi”. Sottolinea Alfonso Montalbano di Usmia Carabinieri.

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