Ultimatum di Giorgetti a Salvini la Lega bicefala?

Le dichiarazioni di Giorgetti fanno e faranno discutere sempre più dopo le sue esternazioni sul libro di Vespa:

Il ministro dello Sviluppo economico, «il problema non è Giorgetti, che una sua credibilità internazionale se l’era creata da tempo.

Il problema è se Salvini vuole sposare una nuova linea o starne fuori». Fondamentale il passaggio successivo: «Matteo è abituato a essere un campione d’incassi nei film western.

Io gli ho proposto di essere attore non protagonista in un film drammatico candidato agli Oscar», perché «è difficile mettere nello stesso film Bud Spencer e Meryl Streep.

Il vertice contro la base? Il filosofo contro il capo-popolo?

La “mente” Giorgetti scalpita senza giri di parole ed anche questa scelta è inusuale.

Giorgetti medita e riflette prima di parlare, Salvini è passionale e si posiziona giorno per giorno.

Le due anime, europeista e sovranista alla sbarra?

L’errore di Salvini è stato il suo posizionamento troppo a destra che gli ha consentito di crescere ma gli sta portando anche tanti problemi.

La Lega nasce dal territorio e per il territorio, poi la scelta di diventare un partito nazionale mentre avrebbe potuto rimanere federalista.

Lo sbocco del federalismo il modello svizzero, di un tempo.

La svolta ha cambiato il panorama politico allargando i confini della Lega, e il suo posizionamento dovrà essere deciso in un congresso.

Giorgetti mira all’Europa d’accordo con Draghi per fare il primo ministro?

Giorgetti ha le sue ragioni, mire di lungo termine ma gioca una partita politica interna alla Lega oppure una partita personale per avere carta bianca e decidere la linea?

Salvini è in difficoltà e dovrà scegliere forte del suo consenso popolare e del suo fiuto politico anche se negli ultimi anni sembra ondivago, forse per la concorrenza interna?

Interrogativi non da poco che però non possono non tenere conto di Berlusconi che giustamente ha le sue mire e della Meloni, l’autentica Destra.

Il merito di Giorgetti è aver posto il problema del posizionamento della Lega da vero leader che guarda avanti.

I galli nello stesso pollaio possono essere due?

Se si accordano forse..altrimenti si profila un centro allargato con a capo Giorgetti e Berlusconi?

La Destra rimarrà alla tosta Giorgia che dovrà decidere se continuare ad appoggiare la Lega in periferia ed averla contro al Governo?

Stessa cosa per Forza Italia con Silvio “anzianotto” eppure ancora battagliero con un partito da ricostruire.

A sinistra identici problemi col PD che riunisce cattolici ed ex marxisti, e cespugli vari che si compongono e scompongono.

L’Italia ha bisogno di leader capaci e lungimiranti che diano prospettive non tergiversino come Draghi su pensioni e riforma fiscale.

Draghi deve essere comunque votato, non può continuare a decidere.

Uno scenario nazionale incerto, contraddittorio e non lungimirante, con la criminalità in ascesa a causa del mancato prestigio e chiarezza di chi governa e di chi si appresta a dividersi le poltrone che ancora non ci sono.

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