19 Novembre 2025 10:51
Polonia. Donna trovata rinchiusa per 27 anni: il dramma di Mirella sconvolge la Polonia
Una scoperta scioccante in un condominio di Swietochlowice in Polonia
Polonia. Una donna polacca è stata trovata in condizioni disperate dopo essere rimasta rinchiusa per 27 anni.
La protagonista di questa vicenda è Mirella, oggi 42 anni, originaria della città di Swietochlowice, nel sud della Polonia.
Secondo quanto emerso, Mirella sarebbe stata segregata dai suoi stessi genitori all’età di 15 anni.
Era il 1998 quando scomparve dalla vita pubblica. I genitori raccontarono ai vicini che la figlia era fuggita. Nessuno sospettò nulla.
Il ritrovamento: una chiamata anonima salva la vita a Mirella
Nel luglio scorso, alcuni residenti del condominio hanno sentito strani rumori provenire da un appartamento.
La polizia è intervenuta. Alla porta si è presentata un’anziana donna di 82 anni, madre di Mirella, che ha negato qualsiasi problema.
Gli agenti, però, hanno insistito. Hanno parlato con Mirella, che ha detto che “tutto andava bene”.
Ma le sue condizioni fisiche raccontavano un’altra verità.
Ferite gravi e infezione: era a pochi giorni dalla morte
Mirella era emaciata, con gravi ferite alle gambe.
I poliziotti hanno chiamato subito un’ambulanza.
I medici dell’ospedale hanno confermato che la donna era a rischio di morte imminente a causa di un’infezione non curata.
Una stanza-prigione per 27 anni
Secondo le prime ricostruzioni, Mirella sarebbe rimasta chiusa in una piccola stanza per quasi tre decenni.
Non aveva accesso all’esterno, né cure mediche.
La stanza era buia, sporca e priva di comfort.
La comunità si mobilita: raccolta fondi per Mirella
La vicenda è emersa solo ora, mesi dopo il ritrovamento, grazie a una raccolta fondi lanciata da alcuni cittadini.
Uno degli organizzatori ha scritto:
“I medici hanno detto che sarebbe morta in pochi giorni. Ora vogliamo aiutarla a ricostruire la sua vita”.
Indagini in corso: i genitori rischiano gravi accuse
Le autorità stanno indagando per capire le responsabilità dei genitori.
Non è ancora chiaro se saranno accusati formalmente.
La comunità locale è sconvolta. Nessuno si era accorto di nulla per 27 anni.
Un caso simile in Brasile: una bambina chiusa in una stanza per sei anni
Pochi giorni dopo la notizia di Mirella, un altro caso ha scosso l’opinione pubblica.
In Brasile, a Sorocaba, nello stato di San Paolo, la polizia ha salvato una bambina di sei anni.
Era stata chiusa in una stanza per tutta la sua vita.
Condizioni disumane: senza scuola, senza parole
La bambina non era mai andata a scuola.
Non aveva ricevuto vaccinazioni.
Non sapeva parlare.
Comunicava solo con suoni.
La consulente per la tutela dei minori, Ligia Guerra, ha dichiarato:
“La bambina era apatica, abbagliata da tutto. I capelli sembravano non essere mai stati lavati”.
Sopravvissuta solo con liquidi
Secondo i medici, la bambina non aveva mangiato nulla quel giorno.
Era sopravvissuta solo grazie a liquidi.
È stata portata in ospedale e poi trasferita in una casa famiglia.
Due casi, un’unica domanda: come è stato possibile?
Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ha commentato:
“Questi casi sollevano interrogativi profondi. Come possono abusi così estremi passare inosservati per così tanto tempo?”
Serve più attenzione, più ascolto, più coraggio
Queste storie ci ricordano quanto sia importante non ignorare i segnali.
Rumori sospetti, comportamenti strani, silenzi prolungati.
Ogni cittadino può fare la differenza.
Conclusione: Mirella è viva, ma il trauma resta
Oggi Mirella è salva. Ma il percorso di guarigione sarà lungo.
La sua storia è un monito.
Un richiamo alla responsabilità collettiva.
Perché nessuno dovrebbe mai vivere 27 anni nell’ombra.
notizie locali su http://www.varesepress.info







