19 Novembre 2025 10:19
Giovanni Crosetto : Revoca dell’immunità a Ilaria Salis respinta per un solo voto: un segnale sbagliato per la credibilità delle istituzioni
Immunità negata per 1 voto: l’Eurocamera che premia il privilegio
Lo chiarisce l’europarlamentare Giovanni Crosetto : “Esprimo profonda delusione per la decisione del Parlamento europeo di non revocare l’immunità a Ilaria Salis, respinta per un solo voto di differenza.
Un margine così minimo dimostra quanto il tema sia stato sentito e quanto l’Aula fosse divisa, ma proprio per questo il risultato finale lascia ancora più amarezza”
Immunità, scudo politico o garanzia di giustizia?
Il recente voto in Commissione Affari giuridici (JURI) del Parlamento europeo, che ha respinto la richiesta di revoca dell’immunità parlamentare per l’eurodeputata di Alleanza Verdi-Sinistra Ilaria Salis, ha scatenato un acceso dibattito che va ben oltre il caso specifico. La decisione, presa con un margine risicatissimo di 13 voti contro 12, è percepita da molti come un segnale sbagliato e un duro colpo alla credibilità delle istituzioni europee. La tenuità del risultato dimostra in maniera lampante la profonda divisione all’interno dell’Eurocamera su un tema di altissima rilevanza etica e politica.
La delusione: immunità non è scudo per reati pre-mandato
Il Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria a Strasburgo, ha emesso oggi il suo verdetto definitivo sulla richiesta di revoca dell’immunità parlamentare per l’eurodeputata di Alleanza Verdi-Sinistra (AVS) Ilaria Salis, e l’esito è destinato a lasciare una ferita profonda nel dibattito sulla credibilità istituzionale e lo Stato di Diritto in Europa.
Il Verdetto di Strasburgo Divide l’Europa per un Soffio
L’Assemblea ha respinto la richiesta di revoca avanzata dall’Ungheria, confermando l’immunità per un solo, clamoroso voto di differenza. Su 628 votanti totali, si sono registrati 306 voti favorevoli (al mantenimento dell’immunità) contro 305 contrari, con 17 astenuti. Un margine così esiguo non fa altro che accrescere la sensazione di un esito politico e non giuridico, replicando su larga scala il voto risicato già avvenuto in Commissione Affari giuridici (JURI).
L’eurodeputato di Fratelli d’Italia, Giovanni Crosetto (Gruppo ECR), rappresenta il sentire di chi vede in questa decisione un atto dannoso per l’istituzione: “Un margine così minimo dimostra quanto il tema sia stato sentito e quanto l’Aula fosse divisa, ma proprio per questo il risultato finale lascia ancora più amarezza.” La volontà del Parlamento di fare “scudo” attorno a una sua esponente, nonostante i fatti contestati risalgano a prima del mandato, è per la destra italiana un segnale sbagliato, che mina la percezione di un’Europa capace di applicare le regole con rigore e imparzialità.
Lo Scrutinio Segreto e l’Ombra del “Salvataggio” Politico
La richiesta di voto a scrutinio segreto, avanzata dai gruppi della sinistra, ha giocato un ruolo cruciale e controverso. Questo meccanismo ha permesso ai parlamentari di votare al riparo da pressioni esterne o di partito, ma ha anche sollevato il sospetto di “franchi tiratori” all’interno dei gruppi che ufficialmente si erano schierati per la revoca, in particolare il Partito Popolare Europeo (PPE).
Mentre i gruppi di Sinistra, Verdi e Socialisti hanno festeggiato la decisione come una “vittoria della democrazia” e una difesa contro il “regime di Orbán” e la sua presunta persecuzione politica (fumus persecutionis), gli esponenti di Fratelli d’Italia, Lega e altri Conservatori e Sovranisti hanno denunciato un vero e proprio “salvataggio” politico. L’eurodeputato Crosetto, infatti, insiste: “Negare la possibilità di un processo significa sottrarre alla magistratura la sua funzione naturale: accertare la verità dei fatti. È un errore politico e istituzionale che nasce da una visione ideologica della giustizia.”
La Delusione: Immunità non è Scudo per Reati Pre-Mandato
Il fulcro della critica mossa dalla destra è l’uso distorto dell’istituto di immunità. La protezione parlamentare, nata per garantire la libertà di espressione dei deputati nel perimetro del loro mandato, non può trasformarsi in un passe-partout che permetta a un eletto di sottrarsi al giudizio per azioni compiute precedentemente.
Questo orientamento, promosso con forza dall’Alleanza Verdi-Sinistra e appoggiato dagli altri gruppi progressisti, mette in cattiva luce la sinistra italiana, accusata di aver politicizzato un caso giudiziario grave pur di proteggere la propria rappresentante. Il messaggio percepito è che in nome della lotta contro il governo ungherese di Orbán, si è stati disposti a sacrificare il principio di uguaglianza di tutti i cittadini europei di fronte alla legge. “Chi siede a Bruxelles o a Strasburgo non deve godere di un trattamento diverso rispetto a qualunque cittadino europeo,” ribadisce Crosetto.
La conferma dell’immunità chiude, per il momento, la possibilità che Ilaria Salis sia processata in Ungheria, riaprendo però la controversia sul fatto che il Parlamento europeo stia scegliendo il privilegio anziché la credibilità. Fratelli d’Italia ha già confermato che continuerà a battersi “perché nessuno sia al di sopra della legge e perché il Parlamento europeo resti un luogo di credibilità, non di privilegio.” La vicenda ha dimostrato che la battaglia tra garantismo e giustizia, e tra politica interna ed europea, è tutt’altro che conclusa.
Lo scrutinio segreto e l’ombra del “salvataggio” politico
Giovanni Crosetto : “La presunzione di innocenza è un principio che difendiamo e che deve sempre essere garantito, ma non può trasformarsi in uno scudo che impedisca il normale corso della giustizia.
L’immunità parlamentare nasce per garantire la libertà di espressione e di azione politica dei deputati nel perimetro del loro mandato.
Non deve, e non può in alcun modo, essere usata per impedire che un parlamentare venga giudicato per azioni — potenzialmente criminali — compiute prima della sua elezione.Negare la possibilità di un processo significa sottrarre alla magistratura la sua funzione naturale: accertare la verità dei fatti.
È un errore politico e istituzionale che nasce da una visione ideologica della giustizia.
Chi siede a Bruxelles o a Strasburgo non deve godere di un trattamento diverso rispetto a qualunque cittadino europeo.Fratelli d’Italia continuerà a battersi perché nessuno sia al di sopra della legge e perché il Parlamento europeo resti un luogo di credibilità, non di privilegio”
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