Per gli italiani curarsi è diventata una missione impossibile.
“Aggrapparsi, come giustificazione, solo a questi difficili anni di pandemia sarebbe delittuoso.
La realtà è che oltre il 50% dei cittadini rinuncia, lo dice una recente indagine, al diritto alla salute.
Lo fanno per problemi economici, indisponibilità del servizio o inadeguatezza dell’offerta” dichiara Gianluca Giuliano della Ugl Salute.
“Il virus ha portato a galla le falle di un sistema assolutamente insufficiente e impreparato ad affrontare le ondate di diffusione del covid.
Lo Stato avrebbe il dovere di garantire cure di qualità per tutti restituendo agli italiani parte di quello che versano in tasse per i servizi.
Visite, accertamenti diagnostici, ricoveri diventano sempre più un miraggio.
La prevenzione è un vocabolo ormai dimenticato dalle famiglie italiane.
E ci sono casi limite, come quello della Campania, dove le prestazioni sono state addirittura sospese.
È un quadro terribile nel presente che potrebbe diventare apocalittico nel futuro quando si pagheranno le conseguenze di anni di stop alle cure”.
Il Segretario dice ancora: “Il SSN deve essere rivoluzionato. Non a parole ma con i fatti e in tempi brevissimi.
Bisogna restituire ai cittadini la possibilità di accedere ai servizi sanitari.
Per farlo c’è bisogno di una riforma strutturale che non può più attendere.
Serve assumere operatori sanitari con forme di contratto a tempo indeterminato.
Bisogna potenziare la medicina territoriale e farne uno scudo che allenti la pressione sugli ospedali.
Sarà fondamentale ammodernare strutture ormai obsolete e crearne di nuove.
E servirà costruire un nuovo SSN che garantisca in ogni parte d’Italia la stessa qualità e la stessa assistenza.
Perché la nostra nazione non può e non deve viaggiare a velocità diverse.
La salute in un paese civile è e deve restare un diritto di tutti”.

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