Il virus non molla la presa, attacca gli operatori sanitari e gli ospedali rischiano il collasso. “Chissà se oggi – dice il Segretario Nazionale della Ugl Salute Giuliano – chi ha impoverito la sanità si interrogherà sul danno arrecato”.
Il sindacalista prosegue: “L’aumento vertiginoso di contagiati coinvolge in maniera significativa il personale dei Pronto Soccorso e dei reparti degli ospedali.
Si conta in circa 25.000 unità il personale che, tra infermieri e medici, è sospeso o perché positivo al virus o perché in attesa di tampone.
Una situazione che definire allarmante è un eufemismo.
Chi può andare a prestare la propria opera sul posto di lavoro si trova così in condizione di non avere possibilità di riposo.
Si svolgono turni massacranti in luoghi che, per l’afflusso di pazienti, mezzi a disposizione e sicurezza si trasformano in gironi danteschi.
Tutto questo a fronte di stipendi medi che li pongono in coda rispetto alla stragrande maggioranza dei colleghi europei.
Se è vero che si raccoglie ciò che si semina questo ennesimo quadro certifica l’assoluto fallimento della politica nei confronti della sanità.
Non si può più attendere per prendere provvedimenti.
Questa quarta ondata rischia di mettere il paese definitivamente in ginocchio”.

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