22 Novembre 2024 18:57
Milano, medici in fuga dovunque, le condizioni di lavoro sono stressanti e pericolose
“Con la pandemia sono stati trovati i fiondi e va benissimo ma si dovrebbe pensare e guardare oltre l’emergenza Covid” osserva il medico.
Le risorse dovrebbero essere massime visto quanto trascorso con la pandemia in passato, eppure siamo sempre indietro.
Un medico che lavora al Pronto Soccorso di Milano ha dichiarato quanto segue all’AGI:
“c’è troppa sproporzione tra quello che si fa in pronto soccorso e quello che si guadagna, si ha una responsabilità maggiore rispetto a un ospedaliero di altri reparti, e si è anche ad alto rischio denunce”.
Il nodo economico
il medico paga il 15% di tasse e il 17,5% di Enpam, la pensione. Molto meglio va per chi accetta di fare le vaccinazioni, in un’ora si guadagnano 40 euro.
Organici e retribuzioni insufficienti per il tipo di lavoro, l’impegno e il rischio in mezzo ad ammalati di ogni genere.
L’ associazione scientifica Simeu: Mancano 4mila tra medici e infermieri, i concorsi banditi sono andati deserti, i neolaureati preferiscono reparti o incarichi meglio pagati. Così in 2mila sono andati via, mille sono entrati”
Alcuni accorgimenti ci sono ma a macchia di leopardo:
il caso Catania
Il cittadino utente è sempre più attento e desidera essere informato e partecipe di tutte le procedure e i trattamenti che riguardano il suo stato di salute.
Pertanto, in ogni suo percorso diagnostico-terapeutico, in ogni setting assistenziale è protagonista assoluto e, come tale l’ASP di Catania vuole mettere a sua disposizione uno strumento che gli consenta un filo diretto con un settore della sanità a cui potrà segnalare eventuali criticità, eventi evitati in modo fortuito ed errori.
In Piemonte cosa succede al Pronto Soccorso?
Per l’accesso ai pronto soccorso è prevista la suddivisione dei pazienti in due classi: immunità efficace (ciclo vaccinale completato, aver contratto il Covid ed essere stati vaccinati in singola dose
aver avuto la malattia negli ultimi sei mesi) e immunità incerta (senza vaccinazione, con ciclo vaccinale incompleto o completato da meno di due settimane, pazienti per i quali non è possibile valutare lo stato immunitario).
Ars Toscana
Gli ospedali avrebbero dovuto continuare a garantire le emergenze sia mediche che chirurgiche e la cura dei casi non rinviabili, come le patologie evolutive (tumori, patologie mediche e chirurgiche minacciose) e i parti.
Tutti spingono per evitare accessi di massa ai Pronto Soccorso ma la rete sanitaria alternativa di supporto ai medici di base ancora non si vede.