Sanitari tunisini in Italia: più assunzioni nelle strutture private

 

In Italia cresce il numero di sanitari tunisini assunti nelle cliniche e nelle residenze per anziani.

La carenza di personale infermieristico ha spinto molte strutture sanitarie private a cercare lavoratori dall’estero.

 

Grazie al Decreto Flussi, le procedure di assunzione per i sanitari tunisini sono state semplificate. Questo permette di colmare i vuoti nel sistema sanitario e offrire nuove opportunità di lavoro ai professionisti stranieri.

 

Le regioni più coinvolte nel reclutamento di sanitari tunisini sono l’Emilia-Romagna e la Lombardia. Strutture come il Gruppo San Donato e il Consorzio Solco stanno già assumendo centinaia di infermieri per rafforzare il personale disponibile.

 

Carenza di infermieri in Italia

 

Il sistema sanitario italiano soffre di una grave carenza di infermieri. Secondo la Federazione nazionale delle professioni infermieristiche (Fnopi), il fabbisogno di personale è in costante aumento. Molti ospedali pubblici e privati faticano a coprire i turni.

 

Per questo, le strutture sanitarie stanno puntando su personale straniero. Attualmente, in Italia lavorano oltre 38.000 infermieri stranieri. La maggior parte proviene da Romania, Polonia, Albania, India e Perù.

 

Procedure di selezione semplificate

 

Il Decreto Flussi ha reso più semplice l’assunzione di sanitari stranieri. Per lavorare in Italia, gli infermieri tunisini devono ottenere:

 

Permesso di ingresso dall’estero.

 

Cosa serve? L’iscrizione all’albo professionale italiano e il superamento di prove tecniche e linguistiche.

 

 

Le spese di trasporto e il supporto amministrativo sono coperti dalle aziende che assumono. Questo facilita l’integrazione dei sanitari tunisini nel sistema sanitario italiano.

 

Le regioni più attive nel reclutamento

 

Molte strutture sanitarie private in Emilia-Romagna e Lombardia stanno investendo nel reclutamento di infermieri tunisini.

 

Il Consorzio Solco ha già assunto 25 infermieri dalla Tunisia. Il Gruppo San Donato, invece, prevede di assumere almeno 300 sanitari tunisini entro la fine dell’anno.

 

Una soluzione temporanea

 

L’arrivo di nuovi sanitari stranieri aiuta a colmare le lacune del sistema, ma non risolve i problemi strutturali. Il settore sanitario italiano ha bisogno di più investimenti nella formazione e nell’occupazione locale.

 

Senza soluzioni a lungo termine, la carenza di infermieri potrebbe continuare ad aggravarsi. Nel frattempo, l’assunzione di sanitari tunisini rappresenta una risposta immediata per garantire assistenza nelle strutture private italiane.

 

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