Sanremo_Lucia Cirillo-0886

Alla prima serata della 75ª edizione del Festival di Sanremo, omaggio a Jovanotti, l’autore del brano “Date Al Diavolo Un Bimbo Per Cena”, ma per l’occasione suoneranno “L’Ombelico del mondo”

13 Febbraio  2025, la prima serata della 75ª edizione del Festival di Sanremo “illuminata” da una performance con 140 musicisti che eseguono “L’ombelico del mondo”, altro brano del cantante Lorenzo Cherubini, alias Jovanotti, autore anche della canzone “Date al diavolo un bimbo per cena”.

“Date al diavolo un bimbo per cena”, è un brano scritto da Jovanotti,  pubblicata nel 2002, le musiche sono di Saturnino e del cantante, una canzone totalmente rap, senza parti melodiche, lunga 12 minuti, ecco il testo :

1 per il sesso

2 per la cicogna

3 per il ruscello

4 per la fogna

io sono l’MC il cerimoniere
sono la metresse
sono il pasticcere
giova a me jova a te jova a tutti quelli che
ci vogliono stare dentro
alla periferia di nessun centro
sono a metà strada nella selva oscura

1 per la tecnica,

2 per la natura

cerco il mio Virgilio

morto di overdose
cerco la beatrice ma oggi ha le sue cose
cica cica bum ho una cicatrice
sembra un tatuaggio sai che cosa dice
fin qui tutto bene quindi procediamo

1 per il pesce,

2 per l’amo

sono il pescatore a mia volta pescato
sono il peccatore e sono il peccato
chi inventò il dubbio che gli spaccò il culo
si sta così bene quando si é al sicuro
faccia sotto al sole verità in tasca
come un pesce d’allevamento dentro una vasca
crescere é un problema disse il bonsai
il baobab rispose accontentati di quello che hai
chissà perché rispose il piccoletto
sono sempre i grandi a fare il pistolotto
uno per il baobab due per il bonsai
tre per chi sempre quattro per chi mai
jova a me jova a te giova a tutti quelli che

ci vogliono stare dentro
cica cica bum altra cicatrice
sembra un tatuaggio sai che cosa dice
fin qui tutto bene quindi andiamo avanti
uno per chi pochi due per chi tanti
date al diavolo un bimbo per cena uno due tre ragazzini
date al diavolo un bimbo per cena dieci cento mille bambini
luce stroboscopica lampada di wood
verbi irregolari understand understood
danze figurate marce militari
uno per la polvere due per gli altari
io sono una piazza io sono una strada
io sono il cavallo io sono la biada
io sono nessuno tranne per qualcuno
e tra un pasto e l’altro, per protesta digiuno
onda dopo onda cambio il mio contorno
io sono la pizza io sono il forno
troppa pastasciutta mi può strangolare
troppa informazione mi fa sragionare
troppa libertà mi ha fatto inceppare
troppa verità mi ha fatto impazzire
io sono clark kent, sono Superman
ho i superpoteri quanto parte la jam
il mondo é la mia casa il cielo é il mio tetto
ho perso le chiavi sto qui fuori e aspetto
guardo dentro al buco pezzi di nirvana
fuggo da un eterno finesettimana
uno per lo yoga due per la scintilla
tre per l’antibiotico quattro per la villa
giova a me jova a te giova a tutti quelli che
credo in un solo dio madre onnipotente
creatore di chi crede e di chi non é credente
uno per l’oriente due per l’occidente
tre per il messaggio quattro per il mittente
niente più carezze disse il bagnasciuga
grattami la schiena disse la tartaruga
ho il mio cucchiaino io per travasare il mare
fin qui tutto bene posso continuare
ho una cicatrice sembra un tatuaggio
sai che cosa dice avanti coraggio!!!! jova a me jova a te
alla periferia del centro commerciale
alla periferia della periferia del mondo occidentale
alla periferia del genere musicale
alla periferia del circolo polare artico
alla periferia del mondo celtico dell’equatore
del meridiano zero alla periferia del planisfero
alla periferia delle autostrade delle foreste delle contrade
alla periferia della sinistra e della destra
alla periferia del davanzale della mia finestra
alla periferia degli stati delle nazioni
al centro delle sensazioni e delle emozioni
alla periferia del vento alla periferia dell’uomo del momento
alla periferia dell’intervento
alla periferia della contemplazione
al centro della sensazione dell’emozione
datemi un catalogo di tutto ciò che esiste
le cose viste e quelle non viste
il ritmo é politico convoglia i movimenti
pensieri di sostegno sennò digrigno i denti
io sono pinocchio mi si allunga il naso
sono come un’anatra nuoto dentro al caso
e prego non perché dio esiste ma perché dio esista
se non vedi l’ora vai dall’oculista
il mondo sta cambiando in questo non é mai cambiato
guardami un secondo sono già invecchiato
plastica facciale assicurazione

1 per il cuore

2 per la ragione

sole e luna bionda e bruna
fila di cammelli davanti alla cruna
tutti in paradiso chi bene chi male
solo certi ricchi in paradiso fiscale
cica cica bum ho una cicatrice
sembra un tatuaggio sai che cosa dice
il mondo é una domanda aspetta una risposta
ogni luogo é un divieto di sosta
l’equilibrio statico é un calcolo dinamico
eccoti un coltello cazzo non ha il manico
quindi stai attento che puoi farti male
ho una conoscenza dimmi quanto vale
sono un chiacchierone santa inquisizione
giudicami eretico mettimi in prigione
martiri del rap vivi per miracolo
come un cavallo io salto l’ostacolo
fino a che l’ostacolo é più alto di me
in questo caso incolperò te
seni in silicone maschere di fango
fa una grande ombra l’albero di mango
sono omologato son colonizzato
ma se ti avvicini puoi sentire il mio fiato
tutta roba vera pane e companatico
sono calamita zero elettrostatico
c’era sergent Pepper io stavo nascendo
un capolavoro sai che cosa intendo
un giorno nella rete io c’ho incontrato un pesce
subito mi ha detto tu sai come s’esce
gli ho risposto no forse lo sai tu
e ci siamo messi a guardare la TV
chi conosce il mare lo sa rispettare
molti marinai non sanno nuotare
chi conosce il ritmo sa che il tempo vola
va più veloce di una bollicina nella coca cola
se io fossi eletto già nel primo mese
fonderei il ministero delle sorprese
tutte positive naturalmente
é il tuo compleanno improvvisamente
son l’ambasciatore di un posto migliore
sono il diplomatico del rumore
ministro delle poste e comunicazioni
buono tra i cattivi cattivo tra i buoni
ho una cicatrice resta sempre aperta
come la legge di domanda e d’offerta
dici tutto bene non ti preoccupare
ma ti vedo strana e non so che fare
1 per il letto

2 per il calore

3 per la forchetta

4 per l’amore

sono fatte di lacrime l’entrata e l’uscita
sono innamorato questa si che é vita
sentirò sto pezzo nel 2039
settantatré anni sarò chissà dove
mi prenderò a schiaffi se non sarò vivo
1 per chi ascolta 2 per chi scrivo
hai sentito un chack pronti tutti in scena
colazione e pranzo pomeriggio e cena
il senso della vita forse so qual è
ora non ricordo ma io so che c’è
sta da qualche parte forse sotto a un sasso
anzi se lo trovi passalo qui in basso

1 per il ritmo

2 per la parola

3 per la strada

4 per la scuola

5 per chi insegna

6 per chi impara

7 per chi gioca

8 per chi bara
sono a metà strada nella selva oscura
uno per la tecnica due per la natura
date al diavolo un bimbo per cena
la parola fiore non ha nessun odore
la parola ritmo non ti fa ballare
vivere la vita fino ad ubriacarsi
essere presenti fino ad annullarsi
la parola magica é sempre la stessa
sim sala bim cara principessa
sono un italiano buongiorno buonasera
giro per il mondo esporto primavera

1 per l’inizio due per la fine

4 per il vento che passa sul confine

stemmi di famiglia impronte digitali
mappe del genoma feste parrocchiali
lame di machete code di comete
cibo per chi ha fame acqua per chi ha sete
amico per denaro denaro per amico
giacche da un milione foglie di fico
guarda l’orizzonte sembra verticale
guarda la mia faccia sembra carnevale
sovrannaturale piatto regionale

1 per la pasqua

2 per il natale

calorie in eccesso beta carotene
lecca quel gelato tra un secondo viene
quanta vita elettrica passa in questi cavi
partono per Marte le nostre astronavi
si mangia e poi si vomita nelle ville patrizie
chissà che vita c’è fuori dalle notizie
hanno ucciso il re regna la sua corte

1 per il calcolo

2 per la sorte

porte sbarrate sacchi di sabbia
ci sta una tigre che é scappata dalla gabbia
tutto prevedibile anche l’incertezza

1 per il pugno

2 per la carezza

hotel motel Holiday Inn
c’é molta violenza chiusa dentro ai cuori
quasi come quella che ci sta di fuori
l’esagramma quattro muta in ventisei
io sono la musica io sono il deejay
in fondo alla notte ci sta la mattina
arriva fino al mare l’acqua della piscina
io sono la forma sono il contenuto
io sono la bocca io sono lo sputo
io sono il vinile sono la puntina
io sono la presa e sono la spina
fontana di dolore albergo d’ira (Petrarca)
scuola d’errori senti come gira
sopra questo ritmo mi ci spaparanzo
sono una scintilla sopra al fuoco danzo
sono Peter Parker sono spider man
volo tra i palazzi quando parte la jam
sono Costantino di secondo nome

1 per il cosa

2 per il come

abito in collina sulla Sugarhill
vendono i miei dischi anche all’autogrill
chica cica bum ho una cicatrice
sembra un tatuaggio sai che cosa dice
oggi tutto quadra apri quella porta
c’è una ciliegina sopra la mia torta
Dioniso ed apollo sono i miei cugini
pippo ed eta beta sono miei padrini

1 per la fama

2 per la classifica

3 per la famiglia

4 per la critica

e chi pensa a me dai ci penso io
date al diavolo un figlio di dio
io sono le ossa io sono la pelle
e torno fuori a riveder le stelle
io sono un etrusco sono americano
vado verso ovest con il cuore in mano
il limbo é una danza é un luogo d’innocenti
é il fondale per fotografare le cantanti
mi batte il cuore forte forte forte
esplode in me la vita spalanca le sue porte
cica cica bum ho una cicatrice
sembra un tatuaggio sai che cosa dice
hai avuto culo in quell’incidente
ma non é detto che ti vada bene sempre
uno per il suono due per il vinile

3 per l’invenzione

4 per lo stile

guarda l’orizzonte disse il capo indiano
questo é il mio palazzo disse il sultano
io sono la zingara leggo la tua mano
o mio cavaliere portami lontano
cuore della tenebra mostrami l’orrore
cuore della luce mostrami l’amore
cuore del cocomero mostrami il sapore
cuore del computer mostrami il mio cuore (dovere)
erra sia chi sbaglia che chi é vagabondo
ma se io non erro non so com’é il mondo
se ci fossi il modo pagherei un milione
per ogni volta che mi eviti una decisione
in meditazione medito la fuga
tanto prima o poi vince la tartaruga
per guardarsi dentro servono le tac
donale dei fiori ma che siano di Bach
io sono Schumacher dentro l’abitacolo
dammi un po’ di ritmo che ti do spettacolo
il mondo é una jungla
io sono il dottor Livingston
il mondo é un computer
io sono Negroponte
se il mondo é da ballare
io sono Fred Astaire
e io sono Keith Jarret
se il mondo é un pianoforte
mi sono innamorato della vita
guardandola attraverso gli occhi dell’amore mio
così rotonda e così misteriosa
leggera profonda bellissima e paurosa
per niente pittoresca ne rassicurante

1 per l’orecchio

2 per il cantante

io sono una foglia attaccata a un ramo
prima di cadere ti dirò ti amo
di me medesimo meco mi vergogno
e del mio vaneggiar vergogna é il frutto
e el pentirsi el conoscer chiaramente
che quanto piace al mondo é breve sogno. (fonte Angolo testi)

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