26 Dicembre 2024 20:03
I carabinieri del NAS hanno sequestrato a Reggio Calabria una casa di riposo per anziani, denunciando in stato di libertà il titolare 55enne ed una sua dipendente 47enne di origine romena.
Sequestrata casa di riposo dai NAS a Reggio Calabria
La casa di riposo sequestrata era precedentemente una struttura adibita a casa famiglia per anziani trasformata abusivamente in casa di cura
I NAS avevano già controllata le struttura nell’estate del 2020 riscontrando una serie di irregolarità strutturali e organizzative, tali da indurre il Comune a disporre la sospensione dell’attività.
Ma la struttura, come hanno riscontrato controlli successivi dei militari, ha continuato imperterrita a funzionare.
Per questo motivo è scattato l’intervento immediato dei carabinieri del NAS guidati dal maggiore Giacomo Claudio Moschella.
Quando è cominciato il controllo della struttura, i militari hanno notato uno dei dipendenti che alla loro vista tentava di allontanarsi dalla porta posteriore.
Il dipendente portava in braccio un’anziana non autosufficiente e provvista di catetere e lo hanno bloccato immediatamente.
Nonostante l’ordinanza di sospensione dell’attività del Comune, nella casa di cura abusiva erano ancora presenti 11 anziani, dieci dei quali con gravi patologie fisiche e psichiche.
Tra le altre cose gli ospiti erano costretti a trascinarsi in catetere.
Gli anziani stavano in camere vetuste, prive di mobili, in letti senza barriere e con i climatizzatori non funzionanti.
Nella struttura, ad occuparsi di loro, c’erano due persone prive di titoli professionali per l’assistenza sanitaria e che non indossavano le protezioni anti contagio Covid.
Dai controlli è emerso inoltre anche che somministravano agli anziani ospiti i farmaci senza seguire precisi piani terapeutici.
I carabinieri, con l’ausilio del personale del settore Welfare del Comune, hanno trasferiti gli ospiti in case di parenti o in altre strutture socio assistenziali autorizzate.
I militari hanno denunciato il titolare della struttura e la dipendente con l’accusa, tra l’altro, di abbandono di persone incapaci e di esercizio abusivo della professione sanitaria.
Al termine degli accertamenti gli inquirenti hanno sottoposta la struttura a sequestro penale.
Inoltre hanno deferito in stato di libertà il titolare, un reggino di 55 anni, per aver attivato una struttura sanitaria senza autorizzazione.
L’uomo è accusato anche di abbandono di persone incapaci, e per inosservanza di un provvedimento dell’autorità.
Ma anche, in concorso con una dipendente 47enne di origine romena, di esercizio abusivo della professione sanitaria.
I Carabinieri del NAS di Reggio Calabria invitano coloro i quali affidano i propri cari a strutture socio assistenziali a verificarne i requisiti.
Nelle strutture i locali devono essere idonei per l’accoglienza e il personale che si prende cura dell’ospite deve essere professionalmente qualificato per l’assistenza sanitaria.
Soprattutto deve essere qualificato per trattare soggetti non autosufficienti e con gravi patologie.
Nel caso non sussistessero tutti i requisiti, non bisogna esitare a rivolgersi all’Arma dei Carabinieri.
Ovviamente il procedimento penale è nella fase delle indagini preliminari per cui vanno fatte salve le successive valutazioni di merito.