22 Novembre 2024 01:26
Varese. Fiamme Gialle, rumeni per lo più gli artefici della truffa ai danni dello Stato.
Chiusura delle indagini preliminari verso 15 soggetti.
Varese. Le accuse al gruppo:
I 15 sono accusati di reati di truffa aggravata, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
E favoreggiamento personale nel fenomeno del “trapasso di auto” tramite formalità agevolate che non prevedono pagamenti di tasse ed imposte.
Chi ha scoperto la truffa
Le indagini di polizia giudiziaria partono dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Varese e sono state delegate alle Fiamme Gialle.
Come operavano?
Il sodalizio criminale per lo più di origine rumena dedito all’attività di compravendita di autoveicoli mediante l’intestazione fittizia dei medesimi a terzi soggetti “prestanomi”
I soggetti erano ” assegnatari di partita iva avente quale attività il commercio di autoveicoli.
Tale fittizia condizione di commercio autoveicoli ha consentito agli indagati di usufruire delle agevolazioni previste dal D.lgs. 446/97, noto su fonti aperte come decreto Dini.
L’agevolazione in tema di tasse automobilistiche, sottraeva con artifizi e raggiri soldi allo Stato:
evitava il versamento dell’Imposta Provinciale di Trascrizione per il trasferimento di proprietà delle auto.
i veicoli che hanno usufruito di questa agevolazione sono destinati alla vendita e non possono essere utilizzati, questo era l’escamotage utilizzato.
Denuncia in corso.
Denunciata anche la titolare di una agenzia di disbrigo pratiche auto che ha registrato plurimi acquisti e passaggi di proprietà a terzi soggetti intestatari fittizi
La succitata ha contribuito a garantire, ai reali possessori, l’ottenimento di altri indebiti vantaggi quali:
“la possibilità di utilizzare gli automezzi in maniera del tutto anonima
(ed infatti è emerso che buona parte di tali veicoli sono stati utilizzati per la commissione di reati contro il patrimonio)
nonché la possibilità di non adempiere al pagamento anche dei pedaggi autostradali, né di multe e sanzioni nonchè di potersi muovere senza copertura assicurativa“.
Il “fenomeno” riguarda anche altre regioni:
I conti: la sottrazione del pagamento dell’I.P.T. è pari a circa 120.000 euro e a titolo di sottrazione al pagamento del bollo auto per ulteriori 120.000 euro.
Si è proceduto pure per la cancellazione d’ufficio al PRA di nr. 370 autoveicoli, dislocati in diverse regioni del nord Italia, ai sensi del codice della strada
Condizione che impedisce l’utilizzo degli autoveicoli e quindi la commissione di ulteriori illeciti con gli stessi.
Una vicenda che lascia attoniti e dimostra quanto si stia affinando la tecnica illegale di tanti che si illudono di non pagare contando sui tanti versanti in cui le forze dell’Ordine devono intervenire.
Le Fiamme Gialle dimostrano tutti i giorni la loro professionalità sul campo a tutela di noi tutti, è bene precisarlo.
L’ammanco di soldi allo Stato vuol dire togliere risorse ad altri settori importanti e l’utilizzo di mezzi senza assicurazione è fonte di guai per chi dovesse avere un incidente.
Togliere risorse non pagando multe e pedaggi vuol dire anche in questo caso che alla fine, comuni, assicurazioni e società autostrade dovranno reperire altrove le risorse mancanti.
Il ragionamento si è allargato per dimostrare che le operazioni di polizia non servono solo a reprimere i reati ma anche a tutelare i cittadini onesti.