Padre Paolo Dall’Oglio, orrore e robbia

Siria. Il Corpo di Padre Paolo Dall’Oglio trovato vicino Raqqa:

conferma

nunzio apostolico

Padre Paolo Dall’Oglio è stato ritrovato. Il corpo del gesuita italiano, scomparso in Siria nel 2013, è stato identificato in una fossa comune nei pressi di Raqqa.

A confermarlo è stato il nunzio apostolico in Siria.

Dopo undici anni di speranze e silenzi, arriva la tragica conferma.

Il nome di Padre Dall’Oglio torna così al centro delle cronache. Non più come simbolo di speranza, ma come martire del dialogo interreligioso e della pace in Medio Oriente.

Chi era Padre Paolo Dall’Oglio

Padre Paolo Dall’Oglio era un gesuita, nato a Roma nel 1954. Missionario, teologo e attivista per il dialogo tra cristiani e musulmani. In Siria aveva fondato la comunità monastica di Mar Musa, su un antico monastero abbandonato nel deserto.

Il suo carisma lo aveva reso una figura amata e rispettata. Non solo dai cristiani, ma anche da tanti musulmani che vedevano in lui un ponte tra mondi divisi da guerre e incomprensioni.

La scomparsa nel 2013

Il 29 luglio 2013, Padre Paolo Dall’Oglio si trovava a Raqqa, città siriana allora sotto il controllo dell’ISIS. Era lì per trattare la liberazione di alcuni ostaggi.

Da quel giorno, di lui si persero le tracce. Famiglia, amici e istituzioni hanno lottato per anni per ottenere notizie. Ma ogni speranza si è infranta contro un silenzio pesante, interrotto solo da sporadiche voci non confermate.

La conferma del nunzio apostolico

La notizia è stata resa ufficiale dal nunzio apostolico in Siria, che ha informato il Vaticano e la Farnesina. Il corpo è stato identificato grazie a documenti e testimonianze raccolte in loco.

Secondo quanto riferito, i resti si trovavano in una fossa comune alla periferia di Raqqa, assieme a quelli di altre vittime del gruppo jihadista. Le autorità hanno avviato il processo di rimpatrio della salma.

Una vita per la pace

Padre Dall’Oglio era molto più di un prete. Era un intellettuale e uomo di frontiera, che cercava nella spiritualità un terreno comune tra fedi diverse.

Il suo impegno per la pace lo aveva portato a esporsi in prima persona. Aveva denunciato le violenze del regime siriano e poi quelle dei jihadisti. Per questo era stato espulso dalla Siria nel 2012. Ma era tornato, clandestinamente, per cercare di salvare vite umane.

Un martirio moderno

Molti lo considerano oggi un martire del nostro tempo. Un uomo che ha messo la vita al servizio degli altri, anche a costo della propria. La sua morte, tragica e ingiusta, rappresenta il prezzo altissimo pagato da chi sceglie di non voltarsi dall’altra parte.

Durante il suo pontificato, Papa Francesco aveva più volte ricordato con affetto e stima Padre Dall’Oglio, definendolo un “seminatore di dialogo e speranza” per il suo straordinario impegno tra le religioni. La sua eredità spirituale è stata riconosciuta in numerosi messaggi ufficiali della Santa Sede.

Il ricordo della famiglia

La famiglia di Padre Paolo ha chiesto rispetto e silenzio. In un breve comunicato, ha ringraziato chi in questi anni ha mantenuto viva la memoria e ha continuato a cercare la verità. “Ora possiamo piangere su un corpo, non più nel vuoto”, si legge nel testo.

La sorella di Paolo, Francesca Dall’Oglio, da anni impegnata in campagne per i diritti umani, ha ribadito che “l’eredità di Paolo è viva in chi continua a credere nella pace, nella giustizia e nel dialogo tra i popoli”.

Un vuoto difficile da colmare

La notizia della conferma ufficiale della morte chiude un capitolo lungo e doloroso. Ma apre anche nuove riflessioni. Sul ruolo della Chiesa nei territori di guerra. Sul valore della testimonianza. E sul bisogno urgente di costruire ponti, non muri.

Padre Dall’Oglio ha lasciato un vuoto enorme. Ma ha anche seminato un’eredità preziosa. In Siria, in Italia, e in tutte le comunità dove il suo messaggio è arrivato.

Un’eredità che continua

Il monastero di Mar Musa continua a vivere. I suoi confratelli portano avanti l’opera avviata da Padre Paolo, tra mille difficoltà. Ma con la stessa fede. Con la stessa determinazione.

Le sue parole, i suoi scritti, i suoi gesti sono oggi testimonianze concrete di un cammino possibile: quello della convivenza tra religioni e culture diverse.

Conclusione: un faro per l’umanità

Con la scoperta del corpo di Padre Paolo Dall’Oglio, l’Italia perde uno dei suoi figli migliori. Ma guadagna un simbolo eterno. Un uomo che ha scelto la pace, la giustizia e l’amore in un tempo di odio e divisioni.

Il suo nome resterà legato per sempre al dialogo interreligioso, alla difesa dei diritti umani e al coraggio di chi crede in un mondo diverso. Padre Dall’Oglio non c’è più. Ma il suo esempio resta. Più forte che mai.

Aggiornamento,  i suoi smentiscono

Smentita


Parole chiave SEO

  • Padre Paolo Dall’Oglio
  • Padre Dall’Oglio trovato
  • Fossa comune Raqqa
  • Scomparsa gesuita Siria
  • Nunzio apostolico Siria
  • Monastero Mar Musa
  • Dialogo interreligioso Siria
  • Padre Dall’Oglio ISIS

Condividi sui social