25 Dicembre 2024 21:25
Nel corso della notte i Carabinieri del Comando Provinciale di Messina hanno arrestato 18 persone per spaccio di stupefacenti
Spaccio di stupefacenti a Messina
Il GIP, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica di Messina, ha emesso l’ordinanza nei confronti di 18 persone gravemente indiziate di spaccio di stupefacenti.
L’ordinanza prevede 13 carcerazioni, tre arresti domiciliari e due obblighi di presentazione alla P.G.
Il Giudice ha riconosciuto gravi indizi di colpevolezza, a vario titolo, di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Ovviamente il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari quindi vale il principio della non colpevolezza fino alla sentenza definitiva.
L’indagine è partita dalle dichiarazioni di un collaboratore di giustizia nel 2021.
Il soggetto aveva parlato del coinvolgimento di uno dei principali indagati di oggi come promotore di una associazione finalizzata al traffico di stupefacenti.
I militari hanno rilevato l’esistenza di un gruppo criminale che aveva, di fatto, pressoché quasi interamente monopolizzato l’approvvigionamento, nella città di Messina
Messina e Tortorici
La cocaina veniva poi spacciata sia a Messina che a Tortorici, ove esisteva un’autonoma piazza di spaccio gestita da alcuni degli indagati locali.
Un esponente di spicco della famiglia Nirta, ai vertici della ndrangheta calabrese, sarebbe stato il fornitore della droga da immettere sulla piazza messinese.
Uno degli arrestati di oggi è figlio di Giuseppe Nirta.
L’uomo sta scontando l’ergastolo per le vicende inerenti la c.d. faida di San Luca.
Inoltre è fratello di quei Sebastiano e Francesco Nirta entrambi detenuti all’ergastolo per il loro coinvolgimento nella cosiddetta strage di Duisburg in Germania.
In quell’occasione morirono sei calabresi, alcuni dei quali ritenuti esponenti della cosca rivale Pelle/Vottari.
La rete di corrieri
Il fornitore si avvaleva di un’articolata rete di corrieri.
Questi erano tutti residenti nella provincia di Vibo Valentia, alcuni incensurati, e si occupavano della consegna dello stupefacente “a domicilio” fino alla città di Messina.
Gli indagati per le consegne usavano autovetture modificate in alcune parti della carrozzeria, per ricavarne appositi “doppi fondi” per sfuggire a eventuali controlli.
Inoltre il fornitore calabrese avrebbe collaborato alla realizzazione del programma criminoso fornendo ai messinesi telefoni riservati.
Le indagini hanno anche documentato varie forniture di droga dalla Calabria alla Sicilia e consentito il sequestro di tre chilogrammi di cocaina.
L’associazione inoltre era in grado di rifornire di deroga anche alcuni soggetti che operavano nella cittadina di Tortorici.
I carabinieri erano a conoscenza dell’attivismo di alcuni pregiudicati del posto, anche in seguito a numerose segnalazioni della cittadinanza,
In particolare quattro giovani locali avevano costituito in loco un commercio di stupefacenti ben organizzato, tanto da effettuare quasi settimanalmente richieste di approvvigionamento a Messina.
I militari dell’Arma, nell’attesa di intervenire, hanno rafforzato il quadro indiziario, in particolare, nei confronti di una coppia di fratelli di Tortorici.
Consolidati legami tra criminalità messinese e calabrese
L’indagine odierna conferma i legami consolidati tra la criminalità messinese e quella calabrese nel sempre florido mercato degli stupefacenti.
Esponenti della ‘ndrangheta sono sempre in grado di far giungere la droga sull’Isola attraverso lo stretto di Messina.
L’operazione condotta dai Carabinieri alle prime luci dell’alba della mattinata odierna, ha impegnato oltre 120 militari del Comando Provinciale CC di Messina.
I militari hanno operato anche nelle provincie di Reggio Calabria e Vibo Valentia.