Bionic Vision Device: prime sperimentazioni umane per la Vista Bionica

Il campo della vista bionica sta vivendo un momento cruciale.

Un dispositivo innovativo è al centro di prime sperimentazioni umane.

Questo sistema promette di offrire una nuova speranza a chi ha perso la vista a causa di degenerazioni retiniche.

Il dispositivo in questione è il sistema PRIMA Bionic Vision System. Sviluppato da Pixium Vision, questo impianto retinico wireless è attualmente oggetto di studio. I pazienti coinvolti nelle sperimentazioni umane hanno perso la vista a causa di patologie come la degenerazione maculare senile atrofica (AMD secca).

L’obiettivo principale di queste sperimentazioni umane è valutare la sicurezza e le prestazioni del sistema PRIMA Bionic Vision System.

PRIMA è un sistema sperimentale. Studi preclinici avevano già dimostrato una sicurezza iniziale del dispositivo.

Chi può partecipare alle sperimentazioni umane sulla vista bionica?

I criteri per partecipare a questo studio clinico includono la diagnosi di AMD secca atrofica. Questa specifica condizione è il focus principale per valutare l’efficacia del dispositivo di vista bionica PRIMA.

Quali risultati si attendono dalle sperimentazioni umane?

I dati e le simulazioni disponibili suggeriscono che questo sistema di impianto wireless potrebbe permettere ai partecipanti di percepire e localizzare fonti luminose. Questo include la capacità di riconoscere oggetti ad alto contrasto e lettere di grandi dimensioni.

È fondamentale sottolineare che questa è la prima sperimentazione umana di questo dispositivo di vista bionica. Al momento, il beneficio effettivo per il paziente non è ancora completamente noto.

Il sistema PRIMA Bionic Vision System mira a generare una forma di visione artificiale funzionale. L’obiettivo è ripristinare la perdita della vista attraverso la percezione visiva della luce.

Come funziona il sistema PRIMA per la vista bionica?

Il sistema PRIMA Bionic Vision System si compone di tre elementi principali:
* Un impianto fotovoltaico subretinico wireless.
* Occhiali dotati di una telecamera.
* Un computer tascabile.

L’impianto subretinico wireless: Questo piccolo chip, di soli 2x2mm, contiene 378 celle fotovoltaiche. Viene impiantato tra gli strati cellulari della retina.
Gli occhiali con telecamera: Una mini telecamera montata sugli occhiali cattura le immagini dell’ambiente circostante. Queste immagini vengono poi trasmesse al computer tascabile.

Il computer tascabile: Il computer interpreta le informazioni visive ricevute dalla telecamera.

Successivamente, ritrasmette queste informazioni agli occhiali. Un proiettore miniaturizzato integrato negli occhiali invia quindi le informazioni, tramite luce infrarossa, all’impianto retinico.
Il chip impiantato è progettato per riconoscere questa luce infrarossa.

Converte quindi le informazioni in un pattern di impulsi elettrici.

Questi impulsi vengono inviati al cervello, dove il paziente impara a interpretarli attraverso un training specifico.
Dopo l’impianto del chip PRIMA, sono necessarie sessioni di training e valutazioni del miglioramento visivo. Il follow-up dello studio può durare fino a 36 mesi.

Questo lungo periodo di osservazione è cruciale per comprendere appieno l’efficacia a lungo termine della vista bionica offerta dal sistema PRIMA.

Le sperimentazioni umane in corso rappresentano un passo avanti significativo nel campo della vista bionica.

La possibilità di ripristinare, anche parzialmente, la vista in persone affette da gravi patologie retiniche potrebbe cambiare radicalmente la loro qualità di vita.

La comunità scientifica osserva con grande interesse i risultati di queste prime sperimentazioni umane.

Il futuro della vista bionica appare sempre più promettente.

 

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