La mostra tra l’Orangerie della Reggia Reale e i Musei Civici

Fino al 28 luglio presso l’Orangerie della Reggia di Monza e i Musei Civici di Monza è esposta la mostra 800 Lombardo. Ribellione e conformismo, da Hayez a Previati.

È un viaggio tra i paesaggi lacustri e montani lombardi, scorci del duomo di Milano, mestieri e modi di vivere agresti e rurali non così lontani ma per certi versi quasi perduti.

Ed è anche un’occasione per approfondire sia un periodo sia una zona di artisti, con storie personali, sociali, culturali che per chi studia la storia dell’arte tra licei e ambiti accademici – diciamo la verità – non viene particolarmente trattata.

Quindi questa mostra, divisa in due location monzesi, ti lascia un profondo senso di nostalgia, sia per la trasposizione sulle tele dei profondi sentimenti ovvero il desiderio di indagarli, sia per le intense vicissitudini, intrecci e passioni degli artisti con forti identità prese di posizioni, quindi reali protagonisti, interpreti e testimoni del loro tempo.

Un centinaio di opere in mostra dei principali artisti dell’Ottocento lombardo

Il percorso espositivo, organizzato per aree tematiche, analizza sia i movimenti e le tendenze iconografiche, sia la biografia e la personalità dei singoli artisti. Un’opportunità per i visitatori di scoprire un universo dinamico e sorprendente, artisticamente e intellettualmente molto raffinato e sperimentale.

Una indagine sulla società del tempo seguendo un filo narrativo che si propone di far luce sulla scena artistica del XIX secolo, attraverso dipinti e disegni dei protagonisti lombardi, da Hayez al Piccio, da Faruffini a Cremona, da Medardo Rosso a Previati e Segantini.

La mostra si apre con la stagione romantica in cui primeggia la figura di Francesco Hayez, maestro e modello di intere generazioni di artisti. La sua lunga presenza nel ruolo di direttore a Brera ha lasciato un segno profondo sull’indirizzo culturale milanese. Insieme ad Hayez saranno esposte le opere di alcuni pittori che da lui presero insegnamento, quali Giacomo Trecourt, Massimo d’Azeglio e Giuseppe Molteni.

La sezione successiva è dedicata ai vedutisti e ai “prospettici” della prima metà del secolo, quali Giovanni Migliara, Angelo Inganni e Luigi Bisi, che con i loro scorci cittadini e le scene di vita quotidiana offrono uno sguardo prezioso anche sull’urbanistica e sulla società del tempo.

Il percorso passa poi al periodo delle guerre di Indipendenza, con dipinti incentrati alle tematiche risorgimentali, tra cui spiccano autori quali Gerolamo e Domenico Induno, noti anche per le loro scene di genere, che narrano la vita delle classi meno abbienti e per quelle, eleganti e frivole, che raccontano immaginari incontri galanti ambientati nei loro salotti borghesi.

La personalità, visionaria e unica, di Giovanni Carnovali detto il Piccio introduce al sensibile cambio di rotta della seconda metà del secolo. Artista fuori dal proprio tempo, straordinario anticipatore di soluzioni linguistiche illuminanti per le generazioni successive, il Piccio è stato fondamentale per autori quali Federico Faruffini e Tranquillo Cremona.

Il primo, uomo tormentato e irrisolto, aprirà le porte a moderne interpretazioni della pittura storicista e letteraria. Il secondo, con Daniele Ranzoni e Giuseppe Grandi, fonderà la Scapigliatura, movimento che si espresse tanto in letteratura quanto nelle arti visive, e cercherà risposte ai propri dubbi esistenziali e alla propria vocazione ribelle in atteggiamenti ostentatamente bohémien e con un linguaggio artistico sperimentale e moderno, sul quale affonderà le proprie radici molta della pittura dei decenni successivi.

Molte sono le tele che ritraggono le campagne brianzole, le vette alpine e le suggestive acque dei laghi, dipinte da artisti quali Eugenio Gignous, Silvio Poma e Filippo Carcano.

La mostra si ferma alle soglie della nascita del Divisionismo, con alcune opere giovanili di Previati e Segantini, quando la loro poetica era ancora vicinissima alla Scapigliatura, seppur già sensibile alle atmosfere del Simbolismo.

Un focus sugli artisti di Monza

La mostra, pur tenendo come fulcro l’ambiente milanese – in particolare il magistero dell’Accademia di Brera –, indaga anche la situazione delle altre province lombarde. Nella Sala Espositiva dei Musei Civici di Monza è allestita una sezione dedicata alla scena artistica della città di Monza, città natale di pittori straordinari quali Pompeo Mariani, Mosè Bianchi, Eugenio Spreafico ed Emilio Borsa.

INFORMAZIONI 

Orari Orangerie, Reggia di Monza – viale Brianza 1:
dal mercoledì al venerdì 10.00 – 13.00/14.00 – 19.00; sabato, domenica e festivi 10.00 – 20.00

Orari Musei Civici di Monza – Via Teodolinda 4, Monza:
mercoledì 15.00-18.00; giovedì 15.00-18.00/20.00-23.00; venerdì, sabato e domenica 10.00-13.00 / 15.00 -18.00

Per informazioni:

http://www.vidicultural.com

http://www.reggiadimonza.it

http://www.museicivicimonza.it

Paolo Franzato

https://ilquotidianoditalia.it/territorio/in-mostra-a-milano-letrusca-vulci/

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