22 Novembre 2024 01:49
I geologi lanciano l’ennesimo allarme siccità: al Po servirebbero 45 giorni di pioggia continua per uscire dalla criticità attuale.
Allarme siccità
Per superare l’allarme siccità attuale servirebbe un mese e mezzo di pioggia, ma per risolvere il problema servono nuovi interventi e una seria programmazione futura.
Eventuali intense e prolungate precipitazioni servirebbero solo per superare l’estate.
In Lombardia la situazione è critica a causa delle quasi inesistenti precipitazioni piovose e nevose e delle temperature superiori alla media.
La maggiore criticità riguarda la parte a Nord del Po dove servirebbero subito interventi strutturali.
La regione ha notevoli geodiversità e di conseguenza sistemi acquiferi differenti tra loro.
Inoltre bisognerebbe monitorare le reti e intervenire sulle notevoli perdite esistenti.
Una maggiore attenzione nella distribuzione e nella razionalizzazione delle acque dei grandi invasi è fondamentale.
l’ordinanza di Zaia
Nel Veneto, nel frattempo, è stata emessa un’ordinanza regionale contro gli sprechi d’acqua, entrata in vigore questa notte.
L’Ordinanza regionale invita i cittadini del Veneto ad evitare gli sprechi d’acqua, a causa del proseguire della siccità, e a predisporre piani di emergenza per l’approvvigionamento.
Il provvedimento, firmato dal presidente Luca Zaia prevede anche una vasta campagna informativa verso i cittadini e la predisposizione di piani di emergenza per l’approvvigionamento potabile.
Zaia, al momento, non intende imporre razionamenti, ma vuole sensibilizzare i cittadini e tutte le istituzioni sulla necessità di non sprecare acqua in nessun modo.
Bisogna invece intervenire sull’irrigazione dei giardini e sulla chiusura dei pozzi a gettata continua, evitando sprechi nelle acque ad uso pubblico.
A causa della rete obsoleta solo il 40/60% dell’acqua disponibile in origine arriva a destinazione per l’uso agricolo.
Zaia, inoltre, non esclude per il futuro l’impiego di impianti di desalinizzazione per l’acqua mare se la siccità dovesse permanere.