26 Dicembre 2024 20:46
Mostra d’arte “Verde, Legno d’Ossola e Terzo Fuoco“ di Cristina Balzarini presso la Galleria Pro Sesto Calende
La Galleria Pro Sesto Calende è lieta di presentare la mostra d’arte “Verde, Legno d’Ossola e Terzo Fuoco” di Cristina Balzarini, in esposizione dal 16 al 21 maggio 2024.
La mostra, che verrà inaugurata con un vernissage sabato 18 maggio 2024 alle ore 11:00, vedrà la partecipazione speciale di Enrico Boca, il cui intervento aggiungerà valore e profondità all’esperienza artistica offerta dalla mostra.
Quali motivazioni dietro “Verde, Legno d’Ossola e Terzo Fuoco”
“Perché il verde è un colore che ricorre molto nei miei dipinti ed è un colore che mi appartiene perché mi piace la natura, mi piace il verde”, spiega Cristina Balzarini.
“Legno e d’Ossola perché ho recuperato dei legni antichi da alcuni alpeggi della Val d’Ossola e li ho trasformati, li ho fatti tornare un po’ vivi per usarli come supporto per le mie opere”
Chi è Cristina Balzarini?
Cristina Balzarini è una pittrice che ha dedicato la sua vita all’arte.
“Ho sempre dipinto tutto fino a quando verso gli anni ’90 ho scoperto questa tecnica che è il Terzo Fuoco” spiega Cristina Balzarini.
“Mi sono dedicata non solo alla semplice decorazione come è nata su supporti tipo piatti e tazzine ma il mio intento è stato sempre quello di trasportare la pittura su un pezzo di porcellana e più precisamente sulle piastre usandoli al posto delle tele”
Dettagli dell’Evento:
– Cosa: Mostra d’arte “Verde, Legno d’Ossola e Terzo Fuoco” di Cristina Balzarini
– Dove: Galleria Pro Sesto Calende in Viale Italia, 3 a Sesto Calende (Varese)ù
– Quando: Dal 16 al 21 maggio 2024
– Vernissage: Sabato 18 maggio alle ore 11:00, con l’intervento speciale di Enrico Boca
– Orari di Apertura: 10.30-12.30, 15.00-19.00
– Informazioni: Per ulteriori informazioni, contattare il 348 7321281
Non perdete l’opportunità di immergervi nell’arte di Cristina Balzarini e scoprire le sue straordinarie opere che mescolano il colore, il legno e la bellezza della Val d’Ossola. Attendiamo con impazienza di accogliervi alla mostra!
La Valle Ossola (o anche Val d’Ossola o semplicemente Ossola) è un’estesa valle della Provincia del Verbano-Cusio-Ossola, corrispondente a buona parte del bacino idrografico del fiume Toce e comprendente sette valli laterali principali: Valle Anzasca, Valle Antrona, Val Bognanco, Val Divedro, Valle Antigorio, Valle Isorno e Val Vigezzo.
Inoltre fa parte dello stesso bacino orografico la Val Formazza, segmento superiore della Valle Antigorio. Il centro di confluenza dell’intera vallata è Domodossola e gli altri principali centri sono Villadossola, Crevoladossola, Ornavasso e Mergozzo. Comprendente 37 comuni e 66.500 abitanti[1], è la seconda valle più popolata del Piemonte, dopo la Valle di Susa.
Il primo accenno alla denominazione Ossola è del geografo Tolomeo vissuto nel II secolo d.C., che nomina una Oskela (o Oskella) Lepontíōn, Oscella dei Leponzi, in riferimento alle popolazioni di Leponzi che l’abitavano. In un’opera geografica anonima del VII secolo d.C. (il cosiddetto Geografo Ravennate) il nome appare come “Oxila” o “Oxilia” e Joannes Georgius Graevius, nel Thesaurus antiquitatum et historiarum Italiae: Ligurum et Insubrum, seu Genuensium et Mediolanensium pubblicato nel 1704, identifica la Val d’Ossola come Municipium Ocellum (e Domodossola è detta Ocella).
La Valle Ossola è raffigurabile come una grande foglia di acero, le cui nervature sono costituite dai fiumi e torrenti che percorrono le valli e le montagne laterali, i quali confluiscono nella nervatura centrale, rappresentata dal fiume Toce. Gli estremi della foglia rappresentano i confini settentrionali dell’Italia, mentre il picciolo si estende fino a raggiungere il Lago Maggiore. Nel passato si era soliti suddividere la vallata in Ossola Inferiore, che aveva capoluogo Vogogna, e Ossola Superiore con capoluogo Domodossola.
Orograficamente circondata dalle Alpi Pennine sul lato occidentale e dalle Alpi Lepontine sul lato settentrionale e orientale, la vetta più elevata di tutta l’Ossola è la punta Nordend (4.609 m), che domina Macugnaga in valle Anzasca, e che è anche la più elevata vetta del Piemonte. Oltre le cime del massiccio del monte Rosa, altre montagne significative sono il Pizzo d’Andolla (3.656 m), il monte Leone (3.552 m), il Blinnenhorn (3.374 m) e la catena Weissmiess 4.017m- Lagginhorn 4.010m- Fletschorn 3.985m (nonostante si trovino in territorio svizzero)