28 Dicembre 2024 23:22
Rappresenta un fallimento della diplomazia dei ribelli filo iraniani
Un leader della milizia Houthi dello Yemen ha ammesso che le autorità siriane hanno intimato ai rappresentanti del gruppo di evacuare l’ambasciata yemenita a Damasco. Questo viene considerato come un fallimento del loro lavoro diplomatico essendo quella l’unica rappresentanza ufficiale presente all’estero.
Il leader Houthi, che è anche direttore del Ministero delle Finanze della milizia, Khaled Al-Arassi, ha spiegato: “Quattro giorni fa, la leadership siriana ha deciso di chiudere la nostra ambasciata a Damasco”.
Ha aggiunto in un post sulla sua pagina Facebook che “la decisione di chiudere un’ambasciata non è una decisione facile o normale, e la questione costituisce una tragedia, perché significa che abbiamo fallito nel quadro della rappresentanza diplomatica”.
Anche fonti diplomatiche del governo yemenita, riconosciuto a livello internazionale, hanno riferito questa notizia. Hanno sostenuto che le autorità siriane hanno chiesto ai rappresentanti del gruppo Houthi di evacuare l’ambasciata yemenita a Damasco.
L’ambasciatore dello Yemen in Marocco, Ezzedine Al-Asbahi, lo ha spiegato in un tweet sul suo account sulla piattaforma “X”. Ha scritto che le autorità siriane hanno chiesto “a coloro che hanno lo status diplomatico del gruppo Houthi di evacuare l’ambasciata yemenita a Damasco”.
Ha aggiunto che questo passo è il risultato della recente comunicazione tra il Ministro degli Affari Esteri del governo yemenita, Ahmed bin Mubarak, e il suo omologo siriano, Faisal Al-Miqdad, avvenuta al Cairo, il 9 settembre scorso. I due si sono parlati a margine dell’incontro del Consiglio della Lega Araba a livello ministeriale, che è il primo incontro tra i ministri degli Esteri dei due paesi in circa 12 anni.
Ieri, martedì, la piattaforma yemenita Hadath ha riferito dalle sue fonti che le autorità siriane avevano chiesto ai rappresentanti della milizia di lasciare il Paese il prima possibile. Il principale rappresentante della milizia e ambasciatore, Abdullah Sabri, era già partito da Damasco una settimana.