26 Dicembre 2024 08:33
Che avevano denuncia la corruzione della formazione filo-iraniana
Un tribunale sotto il controllo della milizia Houthi, a Sana’a, in Yemen, ha tenuto l’11 gennaio la prima seduta del processo a quattro attivisti presenti sui social media. L’accusa rivolta nei loro confronti è di aver diffuso notizie false.
Fonti delle associazioni per i diritti umani in Yemen hanno affermato che gli attivisti sono dei Youtuber. Si tratta di Ahmed Hajar, Mustafa al-Moumri, Ahmed Allao e Hammoud al-Misbahi. Sono comparsi davanti al tribunale penale specializzato in casi di terrorismo, settimane dopo il loro arresto. Hanno denunciato sulla base la diffusa corruzione e l’aumento della povertà nelle zone controllate dalle milizie.
L’accusa afferma che gli imputati hanno diffuso false notizie, dichiarazioni e voci, incitando la gente al caos, a scendere in piazza, ad assaltare i ministeri e paralizzare il loro movimento con l’intenzione di disturbare le forze di sicurezza.
L’elenco include anche altre accuse contro i quattro attivisti. Come quello di aver commesso reati di diffamazione e oltraggio a funzionari Houthi, accuse che gli imputati hanno negato del tutto.
I quattro attivisti erano apparsi in video su YouTube, denunciando la corruzione di alti dirigenti delle milizie Houthi e il loro arricchimento illegale in Yemen. Ciò accade al culmine della crescente ondata di protesta popolare e rabbia contro l’autorità della milizia appoggiata dall’Iran, con l’orribile deterioramento delle condizioni di vita della popolazione nelle aree di influenza della milizia.
La milizia Houthi ha rapito l’attivista dello Yemen, Ahmed Allaw. L’uomo è finito in manette mentre percorreva una strada di Sana’a. Lo hanno portato in una destinazione sconosciuta.
Allaw era noto come Youtuber in Yemen. E’ stato rapito pochi giorni dopo il sequestro di altri suoi colleghi. Tra i comunicatori vittime dei ribelli ci sono anche Mustafa Al-Momari, Al-Sabahi e l’attivista Ahmed Hajar.