25 Dicembre 2024 08:45
L’area totale finora ripulita dai materiali esplosivi ha raggiunto i 47.485.089 metri quadrati.
Dall’inizio di giugno, hanno sgomberato più di 4.000 ordigni esplosivi rimasti dalla guerra nelle aree controllate dal governo legittimo dello Yemen.
Lo ha annunciato il progetto saudita per lo sminamento delle terre dello Yemen (MASAM), le cui squadre operano sul territorio.
La sala operativa Masam ha diffuso il suo rapporto settimanale, pubblicato il 25 giugno. Le squadre sul campo sono riuscite a rimuovere un totale di 4.294 residuati bellici esplosivi, durante il periodo (1-23) giugno 2023.
Il rapporto ha aggiunto che solo la scorsa settimana (17 giugno-23 giugno), i team del progetto hanno rimosso 880 ordigni esplosivi. Inclusi 724 ordigni inesplosi, 143 mine anticarro, 7 ordigni esplosivi e 6 mine antiuomo, liberando un’area di 235.610 mq.
Il progetto, dal suo inizio in Yemen a metà 2018 fino al 23 giugno, è riuscito a rimuovere un totale di 405.213 ordigni inesplosi dai residuati bellici.
Lo ha detto il direttore di “Masam”, Osama Al-Qusaibi.
Ha sottolineato che ciò che è stato bonificato durante il quinquennio di vita del progetto ha rappresentato 251.410 ordigni inesplosi. Di questi 139.709 mine anticarro, 7.836 ordigni esplosivi, oltre a 6.258 mine antiuomo.
L’area totale finora bonificata dai materiali esplosivi ha raggiunto i 47.485.089 metri quadrati.
La milizia Houthi è l’unica parte in guerra che piazza mine e ordigni esplosivi di vari tipi e dimensioni. Lo Yemen ha assistito alla più grande operazione di posa di mine dalla fine della seconda guerra mondiale, secondo ai rapporti sui diritti umani.