21 Novembre 2024 21:52
Giussano (MB) – Pregiudicato in crisi d’amore, chiede di farsi soccorrere dal carabiniere che lo aveva arrestato un anno fa.
Un anno fa, precisamente il 20 giugno, dopo non essersi fermato all’alt intimato dai militari della locale stazione CC, l’allora 24enne aveva tentato la fuga a bordo di uno scooter per poi, al termine di un inseguimento spericolato per le vie del centro di Giussano, aveva perso il controllo di un ciclomotore – poi risultato rubato – ed era rovinato in terra finendo in manette per ricettazione e resistenza a un pubblico ufficiale.
Nella circostanza, aveva comunque avuto modo di apprezzare la professionalità e l’umanità dei carabinieri che lo avevano arrestato, per lui quasi non dovuta, certamente inaspettata.
Dopo quella vicenda il giovane è poi tornato in libertà anche se quella vicenda penale ancora non è stata definita.
Venerdì scorso è accaduto però quello che non ci si aspetta.
L’oggi 25enne, dopo esser stato lasciato dalla propria ragazza è andato in crisi, ha perso il controllo di sé e si è allontanato a piedi da casa per andare a farla finita.
Lungo la strada ha però trovato la forza di chiamare la Stazione di Giussano per dire che si stava per togliere la vita e nella circostanza chiede disperatamente di poter parlare proprio con quel carabiniere che lo aveva arrestato.
Una sorta “sindrome di Stoccolma” fatta di rispetto e ammirazione per un rappresentante delle istituzioni legata a quanto vissuto sulla sua persona un anno prima.
Dalla caserma hanno prontamente chiamato il militare che, in quel momento si trovava a casa, libero dal servizio e per raccontargli quello che stava accadendo.
Il graduato ha capito subito la gravità della situazione e si è precipitato dal ragazzo che, al suo arrivo, lo ha abbracciato.
Poi, dopo circa un’ora di colloquio tra i due, il 25enne si è convinto a desistere dai suoi intenti e, dopo aver rifiutato il soccorso del “118”, ha fatto rientro a casa.