24 Novembre 2024 18:04
Svuotate le casse di un comune dei monti dauni per acquistare immobili, criptovalute, autoveicoli e una imbarcazione.
Svuotate le casse di un comune
Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Foggia hanno arrestato l’ex Dirigente del settore economico e finanziario di un Comune del subappennino dauno.
L’arrestato tra il 2018 ed il 2020 si sarebbe impossessato illecitamente di oltre 1.200.000 euro, prelevandoli dai conti correnti del Comune.
Il dirigente, in virtù del suo ufficio, era autorizzato ad operare sui conti del comune travasando il denaro sui suoi.
L’indagato ha posto in essere centinaia di operazioni nel tempo e i militari le hanno ricostruite
Le Indagini
I militari hanno effettuato indagini mirate di tipo finanziario e patrimoniale e approfondito segnalazioni per operazioni sospette inoltrate dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria.
Il Dirigente del settore “Economico Finanziario” dell’Ente avrebbe “arrotondato” il suo stipendio (di poco inferiore ai 2.000 euro) con ingenti entrate “extra”.
Inoltre in un’occasione si era riconosciuto in un solo mese indennità accessorie per straordinari per €. 41.000.
L’uomo si sarebbe appropriato di altre somme incassando assegni tratti sui conti del Comune a suo beneficio.
Infine l’indagato aveva ordinato mandati di pagamento/bonifici dalle casse comunali su conti correnti a lui intestati o su cui lo stesso poteva operare.
Comunque tutti i mandati di pagamento riportavano causali generiche e/o insussistenti.
Le appropriazioni illecite del funzionario non si sono interrotte neanche dopo essere stato sospeso dalla propria Amministrazione comunale.
Il dirigente è stato deferito dai Finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria di Foggia alla Procura della Repubblica per i reati di peculato e auto riciclaggio.
Successivamente i militari lo hanno tratto in arresto ed associato alla locale Casa Circondariale.
I sequestri
Il Tribunale di Foggia, su proposta della medesima Procura della Repubblica, ha disposto l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
L’arrestato ha reinvestito il maltolto nell’acquisto di beni mobili ed immobili, criptovaluta (Bitcoin) nonché nel finanziamento d’imprese intestate a consapevoli prestanome.
Pertanto, il Tribunale di Foggia ha accolto la richiesta della Procura della Repubblica di sequestro preventivo per un valore di 1.218.755 euro.
I militari hanno sequestrato quattro società, due para farmacie, un Bed & Breakfast, 13 appartamenti.
Inoltre hanno sequestrato anche conti corrente e criptovaluta (Bitcoin), un’imbarcazione, tre autovetture ed un motoveicolo.