23 Novembre 2024 00:28
GDF di Busto sequestra undici immobili oltre ad autovetture e preziosi per 1,2 milioni di euro a un 34enne residente a Pieve Fissiraga
GDF di Busto sequestra undici immobili
I Finanzieri del Comando Provinciale di Varese hanno eseguito le confische su delega della Procura della Repubblica di Lodi.
L’ordine di confisca della Sezione Misure di prevenzione presso il Tribunale di Milano riguardava 11 unità immobiliari, autovetture e preziosi per un valore complessivo di 1,2 milioni di euro.
Il 34 enne era dedito alle truffe realizzate attraverso il sistema d’intermediazione creditizia denominato “hawala” (in lingua araba “trasferimento”).
Ignari clienti consegnavano ai truffatori somme di denaro in valuta locale in vari Stati, tra cui Emirati Arabi, Hong Kong e Russia.
I truffatori, in lussuose hall di albergo, restituivano valigette piene di soldi falsi prima che potesse essere scoperto il raggiro.
La figura degli intermediari (con il sistema informale “hawala“) consentiva di eludere qualunque tipo di tracciabilità del denaro.
L’operazione La Stangata
L’arresto era avvenuto al termine delle indagini penali nel mese di settembre 2017, al termine dell’operazione “LA STANGATA”.
L’operazione aveva visto i finanzieri di Busto Arsizio sgominare un sodalizio serbo dedito a tali truffe convenzionalmente denominate “rip-deal”.
Poi ci sono voluti altri due anni d’indagine nell’ambito di una collegata misura di prevenzione, per ricostruire i beni illecitamente accumulati.
Recentemente c’è stata la confisca su quei beni in seguito della sentenza definitiva pronunciata dalla Sezione Autonoma Misure di Prevenzione del Tribunale di Milano.
In applicazione del c.d. Codice Antimafia, infatti, le Fiamme Gialle hanno effettuato approfondite indagini patrimoniali non solo nei confronti degli indagati, ma anche dei loro prestanome.
I prestanome possedevano beni in evidente sproporzione rispetto ai redditi dichiarati da tutto il loro nucleo familiare.
I prestanome
Una volta individuati i prestanome, è stato possibile avviare il procedimento di prevenzione che ha portato all’attuale confisca.
Il patrimonio è dislocato tra i comuni di Monza (MB), Corno Giovine (LO), Pieve Fissiraga (PV) e Champorcher (AO).
I beni sequestrati sono ora nella disponibilità dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.
L’agenzia li destinerà alle comunità e ai territori attraverso il loro impiego per scopi sociali o istituzionali.
L’aggressione dei patrimoni illeciti, infatti, consente allo Stato di colpire le organizzazioni criminali e, più in generale, i soggetti cd. “socialmente pericolosi”.
Costoro, che vivono in tutto o in parte con i proventi di attività delittuose, vengono colpiti nel vivo dei propri interessi economici, patrimoniali e imprenditoriali.