23 Novembre 2024 05:39
Su disposizione della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, i Carabinieri del Comando Tutela Lavoro – Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, unitamente ai militari dell’Arma territoriale, hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari ed interdizione temporanea dell’attività imprenditoriale.
L’ordinanza è stata emessa dal locale ufficio GIP nei confronti di n. 2 soggetti del luogo, di 49 e 35 anni. Tali persone ricoprono la carica di rappresentante di fatto di una ditta di trasporti e pseudo-rappresentante legale.
I due sono ritenuti responsabili, allo stato del procedimento in cui non si è ancora instaurato il contradittorio delle parti, di estorsione (art. 629 c.p.) in danno di un proprio dipendente. Inoltre di false attestazioni di formazione in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro (art. 480 c.p e 37 del D.Lgs. 81/2008) ed omessa sorveglianza sanitaria (art. 18 lett. g D.Lgs. 81/2008).
Attività investigative hanno evidenziato estorsione e false attestazioni
Le attività investigative, durate alcuni mesi, hanno consentito di documentare che i due soggetti mediante minacce implicite ed esplicite di licenziamento si sarebbero procurati un ingiusto profitto.
Essi avrebbero ottenuto la restituzione di somme eccedenti lo stipendio mensile erogato, facendosi consegnare il bancomat e facendo il prelievo per poi trattenerne una parte.
Inoltre, con la compiacenza di un ingegnere, avrebbero attestato falsamente corsi di formazione in materia di sicurezza sul lavoro mai frequentati né tenuti da parte del professionista e avrebbero omesso di sottoporre alla periodica sorveglianza sanitaria un lavoratore dipendente.
L’indagine nasce da una attività ispettiva nazionale da parte dei Carabinieri su direttiva del Ministero del Lavoro in aziende operanti nei settori della logistica e dei trasporti.