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I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Treviso, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno sgominato la banda dei bancoma

I Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Treviso, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno sgominato la banda dei bancomat

la banda dei bancomat a Treviso

I militari hanno arrestato 11 persone ritenute gravemente indiziate di far parte della banda dei bancomat 

Il gruppo si era specializzato nell’assaltare sportelli automatici d’istituti di credito ed uffici postali del Triveneto.

Gli arrestati sono di nazionalità italiana gravitanti nell’ambiente dei c.d. “giostrai” e indagati per il reato di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti aggravati.

Avrebbero quindi assaltato sportelli ATM d’istituti di credito e uffici postali utilizzando ordigni esplosivi di fabbricazione artigianale. 

Il GIP, quindi, ha applicato per otto indagati la custodia cautelare in carcere mentre per gli altri tre ha applicato la misura dell’obbligo di dimora.

Sembra infatti che l’organizzazione avesse a disposizione in provincia di Treviso una base logistico/operativa per pianificare i colpi.

Oltre alla base, sita nell’abitazione di due degli indagati, disponevano anche di un garage dove custodivano una berlina di grossa cilindrata utilizzata per i colpi.

quindici colpi

Gli indagati sono infatti gravemente indiziati di 15 furti/tentati furti in danno d’istituti di credito e uffici postali.

Avrebbero effettuato i colpi nelle province di Treviso, Venezia, Rovigo, Pordenone, Udine e Trento, perpetrati nel periodo tra agosto 2020 e maggio 2021.

I malviventi impiegavano ordigni esplosivi artigianali contenenti polvere pirica e/o esplosivo plastico ad alto potenziale con miccia detonante per far saltare le casseforti.

Gli indagati trafugavano il denaro contante contenuto nei bancomat a bordo di una autovettura di grossa cilindrata. Utilizzavano inoltre la stessa autovettura per trasportare estintori antincendio e disturbatori di frequenze per rendere difficili localizzazioni o inseguimenti da parte delle Forze dell’Ordine.

I reati per cui si procede hanno fruttato somme comprese fra i 35.000 ed i 60.000 Euro in contanti 

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