Brusca, 'u Verru' stragista pentito, con obblighi di firma

Brusca. Fedelissimo di Toto’ Riina, il boss appena scarcerato per fine condanna ha ammesso negli anni di avere premuto il telecomando di Capaci

Brusca, il Tribunale di sorveglianza di Roma a seguito della richiesta del questore di Palermo ha emesso la nuova restrizione a seguito delle sue frequentazioni.

Le reazioni dell’opinione pubblica in passato, erano state pesanti, e piu’ che comprensibili:

L’ex boss di San Giuseppe Jato (Palermo), Giovanni Brusca, sempre attenzionato dalle forze dell’Ordine aveva fatto intervenire e scattare la richiesta del questore Leopoldo Laricchia.

La sua pena era finita ma non le polemiche

Erano trascorsi  25 anni  in cella (sia pure con benefici carcerari e permessi periodici);

anni che sono il massimo della detenzione per i collaboranti che non tornano a commettere reati.

La sua storia

Lo catturarono un centinaio di uomini della Squadra mobile, dello Sco, dei gruppi speciali della polizia

La sua intercettazione avvenne tramite il gps del cellulare, e la conferma della sua presenza derivò dal rumore della moto: intervento del gruppo del  questore Luigi Savina.

Brusca era un  fedelissimo di Totò Riina, accusato della strage di Capaci, dal 2000 cominciò a collaborare.

Ricordiamo che fu accusato di un fatto gravissimo, un omicidio pazzesco nei confronti di Giuseppe Di Matteo

Era il figlio undicenne del pentito Santino, il bambino fu ucciso e  sciolto nell’acido.

Brusca dichiarò  a proposito del pentimento:

“La mia non è una scelta facile – aveva detto, parlando della sua decisione – pesa la storia della mia famiglia, il dover accusare altri”.

Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni ha dichiarato:

“questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata.

Mi auguro solo che magistratura e le forze dell’ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere, visto che stiamo parlando di un soggetto che ha avuto un percorso di collaborazione con la giustizia assai tortuoso.”

Le ombre restano e prima o poi dovrà rendere conto del suo operato anche a Dio se è credente.

Gli aspetti legali sono una cosa, quelli umani, un’altra.

 

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