22 Novembre 2024 07:03
Operazione Antimafia a Napoli. Nella provincia di Napoli, un’operazione contro la criminalità organizzata ha portato all’emanazione di 27 ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.
Le accuse includono:
associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione aggravata, violenza privata aggravata.
E associazione a delinquere finalizzata alle turbative d’asta aggravata agevolata e associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri.
In aggiunta alle custodie cautelari, sono stati eseguiti sequestri preventivi di beni mobili e immobili per un valore complessivo di circa 8 milioni di euro.
L’operazione è stata condotta dai Carabinieri del Raggruppamento Operativo Speciale e del Comando Provinciale di Napoli su delega del Procuratore della Repubblica.
Le indagini si sono concentrate sull’operatività del clan DI LAURO nel periodo compreso tra il 2017 e il 2021.
Durante questo periodo, il clan ha mostrato una ristrutturazione organizzativa
pur mantenendo le tradizionali regole imposte dal capo, DI LAURO Paolo, noto come Ciruzzo o Milionario, che è detenuto dal 2005.
Durante questa fase, il fratello maggiore non detenuto ha assunto il comando.
Le indagini hanno rivelato che il clan DI LAURO ha abbandonato in gran parte l’uso della violenza diretta a favore di un’iniziativa imprenditoriale.
Questa nuova strategia comprendeva investimenti significativi nel settore delle aste giudiziarie immobiliari.
Gli affiliati del clan facevano pressioni sugli altri partecipanti alle aste minacciandoli affinché non partecipassero, consentendo al sodalizio di aggiudicarsi gli immobili a prezzi convenienti.
Questi immobili venivano poi rivenduti per finanziare ulteriori attività illegali.
Inoltre, è emersa l’esistenza di una partnership tra varie organizzazioni criminali operanti a Secondigliano, tra cui i LICCIARDI e la VINELLA GRASSI.
Questa alleanza aveva l’obiettivo di perseguire interessi economici comuni, come l’aggiudicazione di aste immobiliari
e la revoca di richieste estorsive da parte di altre organizzazioni criminali a imprenditori vicini al clan DI LAURO.
Il clan DI LAURO ha anche effettuato investimenti in attività meno rischiose, tra cui palestre, sale scommesse e supermercati.
Hanno anche gestito il contrabbando di tabacchi lavorati esteri, importando grandi quantità di sigarette dall’Europa dell’Est.
L’organizzazione aveva persino allestito una fabbrica di sigarette per confezionare pacchetti da rivendere in Italia o esportare all’estero.
Questo clan aveva interessi anche in società di abbigliamento, un marchio di abbigliamento registrato con il nome “CORLEONE” e una bevanda energetica chiamata “9 mm.”
Il Clan DI LAURO: Un’Organizzazione Criminale in Evoluzione
Il clan DI LAURO, operante a Napoli, è stato al centro di un’importante operazione antimafia.
Questa organizzazione criminale ha subito un’evoluzione significativa nel corso degli anni, passando da un’organizzazione basata sulla violenza a una con un’enfasi maggiore sulle attività imprenditoriali.
In questa operazione, 27 membri del clan sono stati accusati di vari reati, inclusa l’associazione mafiosa.
Un Cambiamento Strategico
Il clan DI LAURO ha modificato la sua strategia, abbandonando gran parte dell’uso della violenza diretta e concentrandosi invece su attività come le aste giudiziarie immobiliari.
Gli affiliati del clan hanno minacciato altri partecipanti alle aste per garantirsi l’aggiudicazione degli immobili, che sono poi stati rivenduti per finanziare ulteriori attività illegali.
Una Partnership con Altre Organizzazioni
Una caratteristica peculiare del clan DI LAURO è stata la sua partnership con altre organizzazioni criminali a Secondigliano, tra cui i LICCIARDI e la VINELLA GRASSI.
Questa alleanza aveva lo scopo di perseguire interessi economici comuni, come l’aggiudicazione di aste immobiliari e la revoca di richieste estorsive a imprenditori vicini al clan DI LAURO.
Investimenti in Diverse Aree
Il clan DI LAURO ha esteso i suoi interessi in vari settori imprenditoriali, compresi supermercati, sale scommesse e palestre.
Hanno anche gestito il contrabbando di tabacchi lavorati esteri, importando grandi quantità di sigarette dall’Europa dell’Est.
Un marchio d’abbigliamento e una Bevanda Energetica
Oltre alle attività tradizionali, il clan DI LAURO ha investito in società di abbigliamento e ha registrato un marchio d’abbigliamento chiamato “CORLEONE”.
Hanno anche sviluppato una bevanda energetica chiamata “9 mm”.
Lotta continua alla criminalità organizzata
L’operazione contro il clan DI LAURO dimostra gli sforzi continui per combattere la criminalità organizzata a Napoli e in Italia.
Questa evoluzione dell’organizzazione criminale è un esempio di come le forze dell’ordine debbano adattarsi e rispondere alle mutevoli strategie dei gruppi criminali. La lotta alla mafia rimane una priorità per le autorità italiane.
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