24 Novembre 2024 20:13
Interpol Identify Me: 46 casi ancora senza risoluzione, la campagna per risolvere questi casi
08 Ottobre 2024, Identify Me è la campagna lanciata dall’Interpol, per risolvere 46 casi di donne morte, presumibilmente uccise, ancora senza soluzione.
E’ proprio grazie a questa campagna che si è potuto risolvere il caso della scomparsa di Rita Roberts, avvenuta negli anni Novanta, un caso che rimase un mistero.
Identify Me ha permesso d’identificare Rita, grazie ad un tatuaggio sul corpo, ora l’agenzia chiede l’aiuto di tutti per risolvere anche gli altri casi.
Di Rita Roberts si persero le tracce dopo il suo trasferimento a Cardiff, nei Paesi Bassi, la famiglia di Rita cominciò a non ricevere più lettere da parte della 30enne.
La scomparsa avveniva agli inizio degli anni ’90, quando non si disponeva nemmeno di un’applicazione che consentisse una messaggistica istantanea.
Passarono settimane, eppure mesi ma di Rita si erano perse le tracce.
Rita conosceva bene il luogo in cui si era trasferita, in quanto quei luoghi li aveva visitati molte volte, prima di decidere di trasferirsi.
Era l’Ottobre del 1992 quando l’aereo della compagnia aerea El-Al, si schiantò ad Amsterdam, contro un edificio residenziale.
La famiglia di Rita arrivò ad ipotizzare che tra le vittime, ancora da identificare, ci fosse anche lei, l’unica a non credere a questa teoria era la sorella di Rita, Donna, che invece seguiva il suo istinto, e pensava che ci fosse un’altra verità, che poteva spiegare la scomparsa della sorella.
“Era più facile pensare che fosse morta in quell’incidente aereo che lasciare che la mente si spingesse in luoghi oscuri” – riferì Donna – “forse ne aveva abbastanza di questa famiglia, se n’è andata, ha sposato qualcuno, ha avuto dei figli – è andata avanti con la sua vita”.
Le segnalazioni alla famiglia
Con il passare del tempo, la famiglia Roberts, ricevette alcune “segnalazioni”, alcuni addirittura sostenevano che Rita fosse in Marocco.
Donna, la sorella di Rita, cominciò a chiedere a tutti rivolgendosi alla BBC, all’Esercito della Salvezza, a Crimewatch, ma la situazione non cambiò.
Dopo due giorni, la famiglia notò un’immagine passata sulla stampa, si trattava di un tatuaggio che raffigurava una rosa, immagine che sembrava loro familiare, in quel momento il corpo senza vita di Rita, viene individuato ed identificato.
Trovata nel 1992, senza vita ad Anversa
Il corpo di Rita venne ritrovato ad Anversa nel 1992, fu un omicidio brutale, di cui ad oggi, non è stato individuato il colpevole.
Per questo motivo l’Interpol ha avviato Identify Me, un’iniziativa che può aiutare le autorità ad allargare il raggio della ricerca, e contribuire all’identificazione di questi 46 corpi di donne, che si presume siano state uccise, ancora non identificate.
Questa iniziativa, prima messa in campo in Belgio, si è poi estesa anche in Francia Italia e Spagna, in quanto le autorità presumono che la soluzione di questi casi, possa essere oltre il confine.
L’Interpol e le autorità nazionali, hanno già effettuato i test del DNA, il recupero dei dati biometrici, le risonanze magnetiche, eppure l’intelligenza artificiale, ora si chiede la collaborazione di tutti.
Il segretario generale dell’Interpol Jürgen Stock ha dichiarato : “Il nostro obiettivo nella campagna ‘Identify Me’ è semplice. Vogliamo identificare le donne decedute, dare risposte alle famiglie e rendere giustizia alle vittime. Ma non possiamo farlo da soli”.
“Per questo ci appelliamo al pubblico affinché si unisca a noi in questo sforzo. Il loro aiuto potrebbe fare la differenza”.
“Anche la più piccola informazione può essere fondamentale per aiutare a risolvere questi casi”.
“Che si tratti di un ricordo, di una soffiata o di una storia condivisa, il più piccolo dettaglio può aiutare a scoprire la verità”.
“Il pubblico potrebbe essere la chiave per un nome, un passato e per ottenere una giustizia a lungo attesa”.
Vittime ancora senza giustizia