Denise Pipitone, sarà la disperazione della mamma che chiederebbe al diavolo pur di sapere della figlia..

 Denise, scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004.

“Sono certa che abbia saputo cosa è successo 18 anni fa.

Non perché sia stato coinvolto nel rapimento, ma perché nel nostro territorio non si muoveva una foglia senza che lui sapesse”, dice all’Adnkronos

La sua riflessione da cosa deriva? La signora Piera Maggio sapendo ( si vede benissimo anche oggi, poca gente in piazza) quanto contasse sul territorio Matteo Messina Denaro, si rivolge a lui.

Il controllo del territorio si vede in tanti modi, con alcune dichiarazioni ambigue di persone intervistate che hanno ancora paura, e altri invece zitti, perchè hanno avuto..

Piera Maggio cosa dice?

“Un bimba di neppure 4 anni rapita è un fatto anomalo per il nostro territorio – ragiona mamma Piera -.

Per mesi la provincia è rimasta sotto i riflettori con una grande attenzione mediatica e un dispiegamento di

forze dell’ordine che deve aver dato non poco fastidio ai suoi uomini e a lui stesso.

Impossibile per l’uomo che controllava il territorio non scoprire cosa fosse accaduto. So che chiedo un miracolo ma voglio provarci”

La Maggio si aspetta un miracolo, una parola buona da un criminale sanguinario?

“E’ difficile, ma sappiamo che è una persona molto malata potrebbe farlo come gesto di redenzione

verso tutti gli innocenti morti ammazzati, verso il piccolo Giuseppe di Matteo condannato a morte e sciolto nell’acido.

So che non avrò mai la possibilità di incontrarlo, ma gli chiedo di aiutarci a capire dove è Denise, a trovarla”.

La sua dichiarazione lascia attoniti e interdetti, chiedere a lui vuol dire caricarlo, seppure morente e in carcere, dargli uno “spessore” che non ha.

Matteo Messina Denaro controllava il territorio coi soldi e il terrore, non era certo un benefattore disinteressato.

Piera Maggio dichiara in questo modo di affidarsi all’Anti-Stato e non allo Stato, che è vero non è riuscito nell’intento di trovare la sua bimba, ma affidarsi a un delinquente..

Mamma Piera dice pure che non tutti i siciliani sono mafiosi ed è vero, però implorare un mafioso e chiedergli aiuto induce a pensare che lei riconosca il suo potere.

E lei pensa solo e soltanto alla figlia, senza preoccuparsi delle mamme che piangono i loro figli uccisi e in modo crudele.

Speriamo che sia disperazione soltanto e non una forma di riconoscimento del potere contro lo Stato.

 

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