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Le piante utilizzate nell’industria alimentare: quali sono e a cosa servono

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Le materie prime di origine vegetale, ovvero derivate da foglie, fiori, frutti e altre parti di piante o arbusti, rappresentano una delle principali risorse per l’industria alimentare; molte di esse sono largamente utilizzate anche nella produzione di materiale tessile, formulazioni cosmetiche e anche prodotti per fumatori adulti. Alcuni utilizzi sono molto recenti, altri affondano le loro radici in una lunga tradizione di consumo umano (basti pensare alla frutta e agli ortaggi che vengono destinati alla trasformazione industriale su larga scala). Nel nostro approfondimento, vediamo quali sono le piante più usate dai diversi settori dell’industria moderna.

Industria alimentare

In questo ambito vengono impiegate molte parti diverse della pianta (arbusti, radici, frutti, fiori e bacche) per ottenere sia semilavorati che prodotti pronti al consumo. Molto comune è l’uso di spezie e le piante aromatiche come, ad esempio, il basilico, il rosmarino, l’alloro, il timo, la salvia, la menta, il finocchietto, il cumino, l’anice stellato, la cannella e la noce moscata, solo per citarne alcuni.

Molte bevande alcoliche vengono invece ricavate da bacche, fiori e semi, spesso combinati tra loro. Gli esempi più noti sono il vino e la birra; quest’ultima è generalmente ottenuta dalla fermentazione del malto d’orzo, al quale si aggiungono i fiori del luppolo (utilizzato come ingrediente aromatico e amaricante). Esistono poi numerosi liquori a base di erbe (soprattutto gli amari), oppure ottenuti da differenti tipi di bacche: dal ginepro si ricavano il gin e altri distillati, dalle bacche di mirto si produce il celebre liquore sardo. Anche molte piante aromatiche citate in precedenza vengono spesso impiegate per produrre liquori tradizionali, così come la liquirizia, che costituisce l’ingrediente base di molti amari di largo consumo.

Le erbe officinali, invece, sono impiegate soprattutto per le tisane e altre bevande affini; di solito, si utilizzano le foglie o i fiori, che vengono essiccati e confezionate in appositi involucri adatti all’infusione. Il tè è certamente il prodotto più noto, al pari della camomilla e della valeriana. A queste si aggiungono il finocchio, la cassia, il cantaron giallo, la lavanda e molte altre, che fungono da ingredienti per infusi ‘misti’.

Prodotti per fumatori adulti

Nota all’umanità da secoli, la pianta del tabacco è la materia prima più utilizzata dall’industria dei prodotti per fumatori adulti. Le foglie, raggiunta la maturazione, vengono raccolte e sottoposte a un processo di essiccazione; segue un periodo di stagionatura, che precede l’ultimo stadio di lavorazione. A seconda della destinazione d’uso, le foglie vengono processate in modo diverso: il trinciato è generalmente usato per confezionare sigarette e altri prodotti tradizionali.

In alternativa, il trinciato può essere impiegato anche per produrre una miscela aromatizzata con fragranze fruttate o fresche, confezionata sotto forma di stick monouso* destinati ai dispositivi scalda tabacco come quelli prodotti da glo™. I riscaldatori non bruciano il tabacco, ma lo riscaldano producendo un vapore contenente nicotina; di recente, glo™ ha inoltre prodotto stick privi di tabacco a base di erbe con nicotina, prodotti con foglie di Rooibos, un arbusto originario del Sud Africa.

Cosmetica

L’industria cosmetica fa largo uso di piante provenienti da ogni parte del mondo; le materie prime vegetali servono soprattutto a estrarre oli essenziali, principi attivi ma anche aromi e fragranze. Tra i derivati naturali più diffusi ci sono l’olio di argan, il gel di aloe vera e gli estratti di Moringa; più in generale, le aziende cosmetiche utilizzano piante come la calendula, la lavanda, la camomilla, l’enagra, la stellaria, la rosa canina, il sambuco o la brunella.

Fibre tessili

Il cotone, il lino e la canapa sono le piante dalle quali si ricavano la maggior parte delle fibre naturali impiegate dall’industria tessile; di recente, però, sono state sviluppate tecniche di lavorazione che consentono di ottenere fibre vegetali anche dalle foglie di banano e dal bambù, che si aggiungono a prodotti più tradizionali come la iuta o il filato di ortica (ramiè).

 

Fonte:

 

Powered by glo™

*Stick di tabacco contenenti nicotina, sostanza che crea dipendenza.

Questi prodotti non sono privi di rischi e contengono nicotina, una sostanza che crea dipendenza.

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