Grano e cereali bloccati quasi 25 milioni di tonnellate di cereali, tra grano, mais, stime di Coldiretti

Coldiretti lancia l’allarme: ” Quasi 25 milioni di tonnellate di cereali, tra grano, mais e altri prodotti sono bloccati nei magazzini ucraini in attesa di essere spediti”.

L’impatto è forte anzi devastante su Europa ma anche sull’Africa come abbiamo di recente scritto.

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LONU stima che almeno la metà dei Paesi africani non riuscirà a compensare le carenze di approvvigionamento di grano che fino a due mesi fa, prima della guerra in corso, proveniva da Russia e Ucraina.

La preoccupazione di Coldiretti

Coldiretti su dati del WFP nel commentare la dichiarazione dei leader del G7 che chiedono alla Russia di porre fine al suo blocco evidenzia i dati sopra riportati.

E pone in risalto ” tutte le altre attività che impediscono la produzione e l’esportazione di cibo dell’Ucraina, in linea con i suoi impegni internazionali.”

Grano e mais

L’Ucraina è uno dei principali produttori ed esportatori e nel mondo esporta il 10% del frumento tenero

Grano destinato alla panificazione per un totale di oltre 18 milioni di tonnellate ma anche il 15% del mais per oltre 27 milioni di tonnellate.

“Il risultato è che i prezzi del grano sono aumentati a livello mondiale ancora del 5% nell’ultima settimana dopo la decisione di sospendere l’attività dei porti sul Mar Nero, secondo l’analisi della Coldiretti alla chiusura settimanale del Chicago Board of Trade” fa notare Fernando Fiori, presidente di Coldiretti Varese

Sulla stessa linea il Direttore Esecutivo del WFP David Beasley :

“In questo momento, i silos di grano dell’Ucraina sono pieni. Allo stesso tempo, 44 ​​milioni di persone in tutto il mondo sono ad un passo dalla fame.

Dobbiamo aprire questi porti in modo che il cibo possa entrare e uscire dall’Ucraina. Lo chiede il mondo, perché centinaia di milioni di persone in tutto il pianeta dipendono da queste forniture”, ha affermato il Direttore Esecutivo del WFP David Beasley.

“Non c’è più tempo e il costo dell’inazione sarà più alto di quanto si possa immaginare. Esorto tutte le parti coinvolte a consentire a questo cibo di uscire dall’Ucraina così che arrivi dove è disperatamente necessario in modo da poter scongiurare l’incombente minaccia di carestia”.

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