Calabria, oggetti artigianali sempre attuali, come il treppiedi in ferro battuto: simbolo di tradizione, ingegno e cucina autentica

 

In un tempo in cui la cucina era fatta di fuoco lento, mani sapienti e pochi strumenti, il treppiedi in ferro battuto era un protagonista silenzioso ma indispensabile. Non era solo un attrezzo da cucina, ma un oggetto che raccontava storie, fatica e sapori autentici.

 

Nel cuore dell’area grecanica di Bova, in Calabria, questo oggetto ha conservato tutta la sua forza simbolica. Oggi è molto più che un supporto per pentole: è memoria viva della tradizione contadina.

 

Cos’è il treppiedi in ferro battuto?

 

Il treppiedi in ferro battuto è un supporto con tre gambe, realizzato a mano da fabbri locali. La sua forma semplice racchiude un sapere antico. Veniva usato per sostenere le pentole sul fuoco, soprattutto nei camini o nei focolari aperti.

 

Ogni famiglia ne possedeva almeno uno. Era il fulcro della cucina e della vita domestica. Serviva per preparare zuppe, conserve, sughi e pane. Senza di lui, non si cucinava.

 

Un dono che racconta

 

Nel video scattato a Asfalantea, un luogo dove la cultura e la memoria si toccano con mano, il treppiedi torna protagonista.

Mimmo, da Serra San Bruno, ha donato un antico esemplare di treppiedi in ferro battuto. Un gesto semplice ma potente, che unisce passato e presente.

 

Grazie a questa testimonianza, tanti amici – vicini e lontani – possono riscoprire un oggetto che ha segnato la quotidianità di generazioni.

 

Un simbolo di identità calabrese

 

Il treppiedi in ferro battuto non è solo un oggetto rurale. È identità, resistenza culturale, sapere artigiano. In Calabria, e in particolare nei borghi dell’entroterra come Bova, rappresenta una Calabria che non si è mai arresa alla dimenticanza.

 

Ogni graffio, ogni piega nel ferro racconta un pezzo di vita. Di mani che hanno impastato, atteso, sperato. E di una cucina che univa famiglia e comunità.

 

Cucina lenta, cucina vera

 

Usare il treppiedi in ferro battuto oggi significa scegliere una cucina lenta. Significa dire sì a:

 

cotture a fuoco vivo,

 

sapori autentici,

 

tempi lunghi e ricchi di attesa,

 

il profumo del sugo che si diffonde piano nella stanza.

 

 

Chi lo utilizza riscopre un modo di cucinare che non è solo nutrimento, ma anche rito. Un ritorno alle radici, alla terra, alla semplicità.

 

La magia dell’area grecanica

 

Nella zona di Bova, antica culla della cultura grecanica, il treppiedi in ferro battuto si conserva intatto nella memoria. Fa parte del patrimonio materiale e immateriale. Qui non è raro vederlo ancora in uso durante sagre, rievocazioni o giornate esperienziali.

 

Il suo utilizzo è accompagnato spesso da canti in dialetto, racconti orali e spiegazioni su come si cucinava “nta casa da nonna”.

 

Artigianato e sostenibilità

 

Il treppiedi in ferro battuto è anche un esempio perfetto di artigianato sostenibile. È fatto a mano, con materiali durevoli, e può durare intere generazioni. Non si consuma in fretta. Non inquina. Non ha bisogno di batterie né di energia elettrica.

 

È una risposta concreta all’omologazione della cucina industriale. E oggi, in un mondo sempre più attento all’ambiente, può essere un modello di ritorno alla sobrietà consapevole.

 

Perché è ancora attuale?

 

Nonostante le cucine moderne, il treppiedi in ferro battuto resta attuale. È perfetto per agriturismi, ristoranti tradizionali, ma anche per chi vuole organizzare una giornata all’aperto, cucinando come una volta.

 

Con una pentola in terracotta o in rame, il risultato è garantito: gusto pieno, aroma naturale, esperienza unica.

 

Dove trovarlo e come usarlo

 

Oggi esistono ancora artigiani che producono treppiedi come una volta. Oppure, si possono trovare nei mercatini dell’antiquariato o nei borghi che promuovono le tradizioni locali.

 

Per usarlo basta accendere un piccolo fuoco all’aperto o nel camino, posizionare il treppiedi e sistemare sopra la pentola. Il resto lo fanno la fiamma e il tempo.

 

Un invito a riscoprire le radici

 

Asfalantea, che da anni promuove il patrimonio culturale calabrese, invita tutti a riscoprire questi strumenti antichi. Non per nostalgia, ma per valorizzare ciò che rende unica la nostra terra.

 

Nel gesto di cucinare con il treppiedi, c’è il piacere di ritrovare un ritmo più umano, di riconnettersi con i cicli della natura, e di sentire che il cibo ha un’anima.

 

Calabria ‘nto cori

 

La Calabria non è solo mare. È anche montagna, uliveti, piccoli borghi e saperi antichi. Ogni strumento contadino racconta un legame con la terra. E il treppiedi in ferro battuto, con la sua forza e semplicità, incarna questo legame come pochi altri oggetti.

 

Grazie a realtà come Asfalantea, questi valori non vengono dimenticati. Anzi, vengono trasmessi, condivisi e vissuti.

 

 

 

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