26 Dicembre 2024 08:03
Calisto Tanzi, imprenditore famoso per la multinazionale Parmalat, ci ha lasciato
Il latte a lunga conservazione lo aveva inventato lui per poi allargarsi ad altri prodotti alimentari per le colazioni.
Calisto Tanzi nato a Collecchio, il 17 novembre 1938, ne aveva fatta di strada, nato da piccoli imprenditori, seguì le orme dei famigliari: ricordiamo la ditta di commercio di prodotti alimentari fondata a Parma dal nonno Calisto senior.
Partì a Collecchio con una ditta che pastorizzava il latte, e piano piano dalla vendita porta a porta, portò nel 1962 la sua azienda a fatturare 200 milioni di lire all’anno.
Calisto Tanzi, imprenditore creativo, introdusse il tetra pack
Tanzi in viaggio in Svezia, notò la confezione del latte col tetra pack e pensò di utilizzare quel materiale per il suo latte col procedimento UHT per rendere il latte a lunga conservazione.
il suo business
Il suo marchio cresceva e lo associò a nomi importanti dello sport ad es. lo sci alpino Gustav Thöni e Ingemar Stenmark, ai piloti di Formula 1 Niki Lauda e Nelson Piquet e alla scuderia Brabham,
Il business cresceva anche in virtu’ degli sponsor politici, come De Mita, e l’eccessiva fama lo indusse ad acquisizioni di tale portata da far aumentare il bilancio passivo accumulato.
Fece una partnership col gruppo Acqua Marcia e trattò invano con Silvio Berlusconi l’acquisizione di Retequattro.
Tra investimenti sbagliati e dividendi ricchi, finì per indebitarsi: chiese un prestito di 120 miliardi di lire al Monte dei Paschi di Siena, e riuscì pure a quotarsi in borsa.
Altre azioni di recupero dell’immagine: la proprietà della squadra di calcio del Parma, e Tour Operator col supporto della Banca di Roma.
Investimenti azzardati e bilanci rossi
Dall’inizio del 2000 i primi guai coi bilanci non in ordine, ma proseguì; Tanzi si rivolse a Chase Manhattan Corporation (antesignana di JPMorgan Chase), tentando l’acquisizione dei marchi Cirio–Bertolli–De Rica dalla SME, in cordata con Saverio Lamiranda.
Nel 1996 l’indebitamento lordo superava 1 miliardo e 200.000 euro, e l’aumento di capitale di 370 miliardi di lire effettuato di lì a poco venne onorato da Calisto Tanzi grazie ai fondi ottenuti tramite un prestito dell’UBS (wikipedia).
Ancora le banche e altri colpi grossi: la joint venture con Citigroup, sul finire degli anni 1990 e nel 2002 la Ciappazzi, azienda produttrice di acque minerali
Tanzi la rilevò per 35 miliardi di lire su sollecitazione della Banca di Roma di Cesare Geronzi (successivamente incriminato per usura in relazione a questo caso), creditrice nei confronti del proprietario Giuseppe Ciarrapico.
la fine si avvicinava
Il passivo rilevato era arrivato a 3,9 miliardi, Tanzi tirò in in ballo la Bank of America che smentì.
Alla fine la scoperta del crac Parmalat, il 22 dicembre 2003 Tanzi venne iscritto nel registro degli indagati ed arrestato cinque giorni dopo.
Tornato libero il 27 settembre 2004, dopo 275 giorni trascorsi tra la prigione e gli arresti domiciliari, venne poi rinviato a giudizio con vari capi d’accusa.