L'agente immobiliare che violentava le clienti

Omar Confalonieri, l’agente immobiliare che violentava le clienti, è stato arrestato per aver drogato una copia e violentato la donna.

L’agente immobiliare che violentava le clienti

L’uomo aveva preso un appuntamento per la compravendita di un box poi ha narcotizzato la copia di giovani clienti e ha abusato della donna.

Confalonieri ha 48 anni e ha un ufficio in via Montenapoleone a Milano.

I precedenti

Nel 2008 era già stato protagonista di una vicenda analoga ed era stato condannato nel 2009 per violenza sessuale.

Il Tribunale di Milano dopo che l’uomo aveva scontato la pena e aveva seguito un percorso rieducativo lo ha riabilitato nel 2013.

Nel 2008 l’uomo, all’epoca 34enne, aveva violentato, sempre narcotizzandola, una collega diciottenne in una zona agricola a Lentate sul Seveso.

Nel frattempo altre due presunte vittime dell’agente immobiliare hanno contattato gli inquirenti e la vicenda potrebbe avere ulteriori sviluppi.

Il GIP di Milano Stefania Pepe, l’aggiunto Letizia Mannella e il PM Alessia Menegazzo lo hanno interrogato, ma l’accusato si è avvalso della facoltà di non prendere.

La vicenda

L’arrestato avrebbe sequestrato la famiglia, nella loro casa, per otto ore e avrebbe violentato la donna nonostante ci fosse anche una bimba di pochi mesi.

L’agente immobiliare ha drogato le sue vittime con un farmaco a base di benzodiazepine messo in un drink.

Le telecamere di sorveglianza installate all’interno dell’appartamento hanno ripreso tutto quello che è avvenuto.

Le intercettazioni hanno fatto emergere una serie di contatti che l’arrestato Intratteneva con alcune clienti che, confidando nella sua professionalità, lo invitavano nelle proprie abitazioni.

Conseguentemente potrebbero esserci diversi casi di donne sottoposte allo stesso trattamento 

L’ordinanza di custodia cautelare

Il GIP di Milano Stefania Pepe nell’ordinanza di custodia cautelare mette in luce come l’uomo disponga per il suo lavoro di una “ampia rete di contatti con numerose donne”.

L’ordinanza evidenzia quindi il pericolo di reiterazione del reato, la sua “spiccata capacità criminale” e la sua “elevata pericolosità sociale”. 

Il GIP chiarisce che “nessun effetto deterrente ha evidentemente esercitato” su di lui nemmeno “la pregressa condanna per analoghi” 

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