Facchineri attenzionati dal Comando provinciale di Reggio Calabria

Quanti sono gli arrestati

Sono cinque persone, ritenute vicine alla cosca Facchineri di Cittanova e San Giorgio Morgeto, gli arrestati ritenuti contigui alla cosca Facchineri di Cittanova e San Giorgio Morgeto.

L’avvio dell’inchiesta

L’inchiesta è per associazione mafiosa, estorsione, trasferimento fraudolento di beni, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di ingenti quantità di droga coordinata dalla Dda guidata da Giovanni Bombardieri.

Da dove nasce l’inchiesta

L’inchiesta parte dalla denuncia di un imprenditore morto di covid a San Giorgio Morgeto, nel 2018.

L’uomo gestiva una struttura alberghiera, l’Uliveto Principessa, sequestrata nell’aprile 2018 perché ritenuta frutto dei proventi illeciti della cosca “Raso-Gullace-Albanese“.

La storia del “caso”

L’imprenditore aveva fatto ritorno in Calabria, aveva” rilevato un ristorante di San Giorgio Morgeto, e poi aveva chiesto la gestione della struttura alberghiera”.

Minacce ed estorsione

Gli indagati sfruttando il grado di infiltrazione della cosca Facchineri nel tessuto economico di Cittanova, gli avrebbero prima imposto di acquistare prodotti alimentari e bevande

Prodotti di una società di fatto gestita dai capi del sodalizio e, dopo, lo avrebbero costretto a subire la loro “protezione” ambientale

L’estorsione avveniva attraverso il pagamento del “pizzo” o l’instaurazione di rapporti di assunzione del personale.

L’imposizione all’uomo

Gli indagani imponevano l’acquisto di champagne o liquori dal valore di oltre 200 euro a bottiglia e bevande energetiche di nicchia nonostante il lockdown

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