Reggio Calabria: Maxi Operazione della DDA, Arresti per Mafia ed Estorsione.

Questa mattina, all’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un’importante operazione contro la criminalità organizzata.

Supportati dallo Squadrone Eliportato “Cacciatori” Calabria, hanno agito sotto la direzione della Procura della Repubblica di Reggio Calabria – Direzione Distrettuale Antimafia (DDA). L’operazione è stata coordinata dal Procuratore Giovanni Bombardieri.

### Gli Arresti e le Accuse

Le forze dell’ordine hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari, includendo sia il carcere sia gli arresti domiciliari. Sono state arrestate numerose persone, tutte indiziate di reati legati alla mafia. Le accuse principali riguardano l’associazione mafiosa, l’estorsione, l’intestazione fittizia di beni e il traffico di armi. Tuttavia, è importante ricordare che le indagini sono ancora nella fase preliminare. Le valutazioni definitive arriveranno nelle fasi successive del procedimento.

### La Struttura dell’Organizzazione

Le indagini hanno permesso di svelare la struttura e le dinamiche interne di una “locale” di ‘ndrangheta operante nel territorio di Reggio Calabria. Gli investigatori sono riusciti a ricostruire il sistema con cui questa organizzazione criminale imponeva il controllo sul territorio. Si è scoperto un ampio sistema estorsivo, che comprendeva la gestione occulta di diverse imprese locali.

Il Controllo del Territorio

La “locale” di ‘ndrangheta aveva instaurato un rigido controllo del territorio. Questo controllo si manifestava attraverso intimidazioni e richieste estorsive nei confronti di commercianti e imprenditori.

Le vittime erano costrette a pagare somme di denaro per poter svolgere le loro attività in maniera tranquilla. Chi non si adeguava alle richieste subiva ritorsioni e atti intimidatori.

La Gestione delle Imprese

Uno degli aspetti più rilevanti delle indagini riguarda la gestione occulta di imprese. L’organizzazione criminale utilizzava prestanome per intestare aziende e beni, evitando così di attirare l’attenzione delle autorità. Queste imprese venivano utilizzate per riciclare denaro e finanziare ulteriori attività illecite. Gli inquirenti hanno scoperto numerosi casi di intestazione fittizia di beni, con l’obiettivo di nascondere i veri proprietari e le reali fonti di finanziamento.

Il Traffico di Armi

Le accuse includono anche il traffico di armi. L’organizzazione criminale gestiva un arsenale che veniva utilizzato per compiere atti intimidatori e per proteggere le attività illecite. Le armi ritrovate durante le perquisizioni confermano la pericolosità e la capacità offensiva del gruppo criminale.

L’Importanza dell’Operazione

L’operazione condotta oggi rappresenta un duro colpo per la ‘ndrangheta a Reggio Calabria. Le forze dell’ordine hanno dimostrato ancora una volta la loro determinazione nella lotta contro la criminalità organizzata. La collaborazione tra i Carabinieri e la DDA è stata fondamentale per il successo di questa operazione. Il Procuratore Giovanni Bombardieri ha sottolineato l’importanza di queste indagini per ristabilire la legalità nel territorio.

La Fase Preliminare delle Indagini

È cruciale ricordare che il procedimento è ancora in fase di indagini preliminari. Gli indagati sono considerati innocenti fino a prova contraria, e le valutazioni definitive saranno effettuate nei prossimi mesi. Le operazioni di questo tipo richiedono tempo e accuratezza per assicurarsi che ogni aspetto sia esaminato e che la giustizia venga fatta.

Conclusione

L’operazione odierna a Reggio Calabria dimostra l’efficacia delle forze dell’ordine nella lotta contro la ‘ndrangheta.

Gli arresti e le accuse di associazione mafiosa, estorsione, intestazione fittizia di beni e traffico di armi evidenziano la complessità e la pericolosità delle attività criminali nel territorio.

Grazie alla determinazione della DDA e dei Carabinieri, si spera che questa operazione possa contribuire a restituire serenità e legalità alla comunità di Reggio Calabria.

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